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Mozambico: Save the children, “i bambini soffrono per la perdita dei genitori, la mancanza di scuole e i documenti smarriti”

La perdita dei genitori, i certificati di nascita smarriti e la mancanza di scuole sono alcune delle paure più pressanti espresse dai bambini sfollati a causa delle violenze a Cabo Delgado, in Mozambico. È quanto denuncia oggi Save the children, nel rapporto “La voce dei bambini di Cabo Delgado”. Molti di questi minori hanno assistito alle violenze orribili che hanno costretto alla fuga quasi un terzo della popolazione di quest’area del Paese, tra cui almeno 350.000 bambini. L’organizzazione ha consultato decine di minori nei centri di transito e ricollocamento e nelle comunità ospitanti a Marrupa, nel distretto di Chiure, Junho e Nangua, nel distretto di Metuge, e Corrane nel distretto di Meconta. Almeno 307.000 tra bambini e adulti sfollati a causa del conflitto hanno perso o non hanno documenti di identità o certificati di nascita, fondamentali per avere accesso a istruzione, assistenza sanitaria e protezione sociale. Almeno 2.424 bambini sono stati separati dai loro genitori per le violenze a Cabo Delgado, di cui 454 a Pemba, durante i recenti scontri di aprile. Anche la mancanza di scuole, di servizi sanitari e di acqua potabile sono fonte di apprensione per questi bambini, soprattutto per il rischio di contrarre malattie. Tra gennaio e marzo, a Cabo Delgado sono stati registrati 3.334 casi di colera e 179.967 casi di malaria, con un aumento del 30,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (da 138.160 casi nel 2020 a 179.967 casi nel 2021 ). “I bambini soffrono in modo sproporzionato in questo conflitto e necessitano di un’attenzione speciale – ha dichiarato Chance Bridge, direttore di Save the Children in Mozambico -. Chiediamo alla comunità dei donatori di garantire che i finanziamenti per i bisogni dei bambini abbiano la priorità. Almeno 800.000 persone sono attualmente sfollate nelle province di Cabo Delgado, Nampula, Niassa, Sofala e Zambezia a causa della violenza e dell’insicurezza nell’area. Si ritiene che almeno 2.838 persone siano morte nel conflitto, inclusi 1.406 civili ma il numero reale potrebbe essere molto più alto. Save the children ha raggiunto con interventi diversi oltre 118.000 persone, inclusi 72.000 bambini sfollati nell’area.

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