DIOCESI – Da lunedì 24 a giovedì 27 maggio si è tenuta a Roma, presso l’Ergife Palace Hotel la 74ª Assemblea Generale della CEI con tema “Annunciare il Vangelo in un tempo di rinascita – Per avviare un cammino sinodale”. Ad aprire i lavori è stato Papa Francesco.
Abbiamo chiesto al Vescovo della diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, Mons. Carlo Bresciani un commento in merito ai giorni vissuti durante l’Assemblea generale della CEI.
Vescovo Bresciani: “L’Assemblea Generale di tutti i Vescovi è un momento ecclesiale molto importante per la Chiesa italiana: da due anni non si era potuta tenere a causa del covid-19. Era quindi molto attesa, anche perché bisognava rinnovare due vicepresidenze e i presidenti di tutte le Commissioni episcopali.
Ma non era attesa solo per questo. L’Assemblea dei Vescovi, infatti, è una bella e profonda esperienza di collegialità con il papa e tra noi Vescovi, vissuta in una sincera fraternità episcopale. È espressione della condivisione della cura di tutte le Chiese che sono in Italia, un aiuto reciproco a guardare con fiducia e speranza a ciò che Dio va operando attraverso le vicende storiche che ci sono date da vivere, un ascolto in comunione di ciò che lo Spirito va dicendo alle nostre Chiese e un discernere insieme le vie che lo Spirito ci sta suggerendo per far arrivare, possibilmente a tutti, la parola del Vangelo. Si tratta perciò di una espressione della sinodalità (del camminare insieme) tra tutte le Chiese che sono in Italia.
La parola del papa è stata, come sempre, molto stimolante all’interno di un dialogo libero e diretto tra i Vescovi e lui. Tra le altre cose, il papa ci ha suggerito di avviare insieme un cammino sinodale in tutte le nostre Chiese, lasciando a noi determinare tempi e modalità. Ciò è importante anche per la ripartenza dopo la drammatica esperienza del covid-19 che si è abbattuta sulle nostre comunità. Accogliendo il suggerimento del papa, si è deciso di avviare un cammino sinodale di tutte le Chiese che sono in Italia secondo tempi e modi che verranno definiti in tempi brevi, con molta probabilità in una Assemblea Generale straordinaria dei Vescovi da tenersi già a novembre di quest’anno.
Perché un cammino sinodale? Per ripensare insieme, con il contributo di tutti, il presente e il futuro della fede in Italia alla luce dei profondi e vasti cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni. Si tratta di mettersi in ascolto, in ricerca e discernere proposte. Ascolto: che cosa ha da dire la Parola del Vangelo alla realtà concreta della nostra vita? Ricerca: come portare il Vangelo sulle strade del nostro mondo attuale? Proposta: scelte concrete che le Chiese locali possono recepire nel proprio cammino ecclesiale.
È di grande conforto e fonte di speranza per il futuro sapere che le nostre Chiese d’Italia procedono in comunione tra loro e con il santo Padre nel cammino sinodale che si va delineando: la comunione è la precondizione per un rinnovato ed efficace annuncio del Vangelo, almeno per quanto dipende da noi.
Questa speranza e questa comunione deve animare anche la nostra Chiesa diocesana, confidando nello Spirito che continua a infonderle nuovo vigore”.