Tre pilastri: i sogni, la memoria e la preghiera”. Sono i tre pilastri che dovranno sorreggere la “nuova costruzione” del futuro di cui sono parte attiva gli anziani. Lo spiega il Papa, nel messaggio per la prima Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, in programma il 25 luglio sul tema “Io sono con te tutti i giorni”. “Il futuro del mondo è in questa alleanza tra i giovani e gli anziani”, ribadisce Francesco citando ancora una volta la profezia di Gioele: “Chi, se non i giovani, può prendere i sogni degli anziani e portarli avanti? Ma per questo è necessario continuare a sognare: nei nostri sogni di giustizia, di pace, di solidarietà risiede la possibilità che i nostri giovani abbiano nuove visioni, e si possa insieme costruire il futuro”. “È necessario che anche tu testimoni che è possibile uscire rinnovati da un’esperienza di prova”, l’imperativo del Papa per ogni nonno e ogni anziano: “E sono sicuro che non sarà l’unica, perché nella tua vita ne avrai avute tante e sei riuscito a uscirne. Impara anche da quella esperienza a uscirne adesso”. I sogni sono, poi, “intrecciati con la memoria”, si legge nel messaggio: “Penso a quanto è preziosa quella dolorosa della guerra e a quanto da essa le nuove generazioni possono imparare sul valore della pace. E sei tu a trasmettere questo, che hai vissuto il dolore delle guerre. Ricordare è una vera e propria missione di ogni anziano: la memoria, e portare la memoria agli altri”.

L’esempio citato è quello di Edith Bruck, la scrittrice sopravvissuta al dramma della Shoah, di cui il Papa prende a prestito le parole: “Anche illuminare una sola coscienza vale la fatica e il dolore di tenere vivo il ricordo di quello che è stato – e continua –. Per me la memoria è vivere”.  “Penso anche ai miei nonni e a quanti di voi hanno dovuto emigrare e sanno quanto è faticoso lasciare la propria casa, come fanno ancora oggi in tanti alla ricerca di un futuro”, scrive Francesco: “Alcuni di loro, forse, li abbiamo accanto e si prendono cura di noi. Questa memoria può aiutare a costruire un mondo più umano, più accogliente. Ma senza la memoria non si può costruire; senza delle fondamenta tu mai costruirai una casa. Mai. E le fondamenta della vita sono la memoria”. Infine, la preghiera: “Come ha detto una volta il mio predecessore, Papa Benedetto, santo anziano che continua a pregare e a lavorare per la Chiesa, disse così: ‘La preghiera degli anziani può proteggere il mondo, aiutandolo forse in modo più incisivo che l’affannarsi di tanti’. Questo lo ha detto quasi alla fine del suo pontificato, nel 2012. È bello”. Infine, la citazione di Charles de Foucauld, che presto diventerà santo e la cui vicenda “mostra come sia possibile, pur nella solitudine del proprio deserto, intercedere per i poveri di tutto il mondo e diventare davvero un fratello e una sorella universale”.

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