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Dott. Antonio Fortunato, primario di Patologia Clinica, ci racconta: “Presto verranno rinnovati i locali del Laboratorio Analisi”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Prosegue il nostro viaggio all’interno delle corsie ospedaliere per incontrare i primari di alcuni reparti dell’Ospedale Civile Madonna del Soccorso della nostra città. Oggi ospitiamo il Dott. Antonio Fortunato, Primario del reparto di Patologia Clinica, quello che dagli utenti viene comunemente definito Laboratorio Analisi. Dopo aver ottenuto la Laurea in Scienze Biologiche presso l’Università degli Studi di Padova nel 1980, ha proseguito la sua formazione nel laboratorio della Clinica Pediatrica dell’Università di Padova partecipando a progetti finalizzati di ricerca del C.N.R.. Dal 1984 ha preso servizio presso il Laboratorio di Chimica Clinica ed Ematologia dell’Ospedale “San Bortolo“ di Vicenza dove ha percorso la carriera da assistente, poi con incarico di alta specializzazione ed infine come responsabile di U.O.S. seguendo l’organizzazione di vari settori del laboratorio ed in particolare dell’immunometria. Da cinque anni è primario dell’Unità Operativa Complessa di Patologia Clinica dell’Area Vasta 5 che è costituito da due laboratori, uno nel Presidio Ospedalierio di San Benedetto del Tronto ed uno in quello di Ascoli Piceno. È membro dell‘EC4 “European Register of Specialists in Clinical Chemistry and Laboratory Medicine”, presidente di ELAS-Italia (European Ligand Assay Societies) e delegato per la Regione Marche della SIBioC (Società Italiana di Biochimica Clinica e Medicina di Laboratorio).

Com’è la situazione attuale nel suo reparto?
Nel reparto svolgono l‘attività complessivamente 50 sanitari tra medici, biologi, tecnici, infermieri ed operatori dell’assistenza. Il Laboratorio svolge l’attività diagnostica continua (7 giorni su 7 e per 24 ore) per tutti i reparti interni delle strutture ospedaliere e, nei giorni feriali, per tutti i pazienti ambulatoriali che accedono a diversi punti prelievo distribuiti nel territorio dell’Area Vasta. Nell’arco di un anno vengono eseguiti circa 3.500.000 esami suddivisi nei differenti settori di specialità: ematologia, coagulazione, chimica clinica, microbiologia, biologia molecolare, immunometria, proteine specifiche, farmacologia, tossicologia, sierologia, urine.

Come è cambiata la vita in reparto da quando è iniziata l’emergenza coronavirus?
Con l’avvento della pandemia le attività diurne sono suddivise in due turni di 6 ore ciascuno (8-14 e 14-20), mentre il turno notturno va dalle ore 20.00 alle ore 8.00 del mattino successivo ed è garantito da un tecnico presente in laboratorio e un dirigente reperibile per ciascuna sede del Laboratorio. Dall’inizio dell’emergenza, il laboratorio ha dovuto garantire la preponderante attività relativa alla ricerca del virus SARS-CoV-2 nei campioni provenienti sia dai reparti ospedalieri che dal monitoraggio della popolazione. Poiché la dotazione di personale, prevalentemente per quanto riguarda i tecnici, non è al completo e non tutte le unità sono assunte a tempo indeterminato (quindi soggette ad un frequente ricambio), le attività sono state garantite ricorrendo alla disponibilità del personale ad effettuare alcuni turni doppi (12 ore) anche durante le ore diurne.

Durante la pandemia quanti tamponi ha processato il vostro laboratorio di biologia molecolare?
Dopo una prima fase di organizzazione della prima settimana del mese di Marzo 2020, nel Laboratorio è iniziata un’intensa attività diagnostica, grazie alla disponibilità di strumentazione di nuova acquisizione, che ha permesso dapprima di tracciare tutti i contatti dei soggetti risultati positivi nell’ambito dell’Area Vasta 5 e successivamente anche di aiutare tutte le altre Aree Vaste nella gestione dell’analisi dei tamponi. In particolare è stata fatta una grande attività per il controllo delle Residenze per Anziani e per la gestione di alcune situazioni particolari (per esempio i focolai della nave da crociera attraccata al porto di Ancona e il grande condominio “Hotel House“ in provincia di Macerata). Complessivamente finora sono stati analizzati oltre 150.000 tamponi, con una media di 400-500 al giorno, ma raggiungendo anche picchi di oltre 1.700 nei giorni di Aprile-Maggio dello scorso anno. Solo alle fine del mese scorso, Giugno 2021, è iniziata a diminuire questo tipo di attività.

C’è qualcosa di positivo che l’esperienza della pandemia le ha lasciato?
Come succede in tutte le situazioni critiche e difficili, in questi mesi si sono enfatizzati i caratteri peculiari di ciascuno di noi, sia per quanto riguarda gli aspetti positivi che negativi. Tuttavia quello che deve essere più rilevante è il risultato ottenuto, raggiunto comunque con il contributo di tutto il personale nel suo insieme, anche se non direttamente coinvolto nell’attività specifica. Il Laboratorio ha comunque dovuto garantire anche tutte le altre attività diagnostiche, che sono solo parzialmente diminuite nel corso della chiusura dei mesi di Aprile e Maggio 2020, ma sono tornate alla normalità subito dopo. Indubbiamente un aspetto positivo per il Laboratorio, evidenziato nel corso della pandemia, è stata il maggior legame che è stato instaurato con i reparti clinici e che ha permesso sia di rendere più efficace il nostro lavoro che di intensificare i rapporti interpersonali.

Che messaggio si sente di dare ai nostri lettori?
L‘Unità Operativa Complessa di Patologia Clinica negli ultimi mesi ha dovuto ridurre l’accesso alle prestazioni ambulatoriali dei pazienti esterni per garantire le condizioni di sicurezza negli esigui spazi a disposizione, soprattutto nella sede di San Benedetto del Tronto, mettendo a disposizione il servizio di prenotazione attraverso il sito internet (https://areavasta5.zerocoda.it/), l’applicazione su cellulare o il totem all’ingresso dell’ambulatorio. Nei prossimi giorni sarà di nuovo disponibile anche l’accesso libero senza prenotazione, sempre rispettando le distanze di sicurezza, anche se la prenotazione è preferibile in quanto consente di limitare al minimo il tempo di attesa. Nei prossimi mesi verrà inoltre avviata una radicale ristrutturazione dei locali che consentirà di dare agli utenti del laboratorio del Presidio Ospedaliero “Madonna del Soccorso“ un ambiente molto più confortevole e funzionale.

Carletta Di Blasio: