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Scout Grottammare 1, il campo al tempo del Covid, Gloria Rossi (Bagheera): “Osservando le stelle i bambini hanno imparato le costellazioni”

MONTEMONACO – Oltre quaranta le bambine e i bambini del gruppo Scout Grottammare 1, che nei giorni scorsi hanno preso parte al campo estivo a Montemonaco. Un’esperienza importante per questi giovanissimi, di età compresa tra gli otto e i dodici anni, a contatto con la natura e insieme agli altri: un modo per tollerare le differenze e sapersi risolversi in assenza dei genitori. «In ogni situazione è importante non perdersi d’animo e cercare di lasciare il mondo migliore rispetto a come lo abbiamo trovato. E come diceva il nostro fondatore Baden Powell “Guarda lontano e quando stai guardando lontano guarda ancora più lontano” per insegnare ai bambini a diventare persone felici e bravi cittadini». Sono le parole di Gloria Rossi, per i bambini Bagheera, che fa parte del gruppo Agesci da circa quarant’anni. Il campo del Branco Cerchio, si chiama così il gruppo della fascia di età dei bambini (lupetti) e le bambine (coccinelle) che ne hanno preso parte presso la Casa Gioiosa dal 30 giugno al 4 luglio scorso.

«Abbiamo predisposto un protocollo specifico anti Covid previsto dalle normative vigenti e dunque riportato nell’allegato 8 dell’ultimo Dpcm – spiega Gloria Rossi – che disciplina le attività educative non formali con pernottamento e somministrazione pasti.
Vista l’emergenza educativa e sociale che i bambini hanno vissuto, e che ha minato duramente la loro capacità di aggregazione e socialità, abbiamo ritenuto indispensabile essergli accanto, come del resto abbiamo fatto tutto l’anno, continuando a proporre le nostre attività, in rigido rispetto delle regole. Quindi abbiamo organizzato il campo estivo creando un’ambientazione, fondamentale negli scout perché permette ai bambini di proiettarsi in un mondo “parallelo” dove vivere il metodo del gioco, ispirata al luogo: ovvero prendendo spunto dalla storia della Sibilla per raccontare ai bambini la natura. Quindi abbiamo realizzato il macerato di lavanda e l’acqua di San Giovanni per spiegare ai bambini l’importanza e le proprietà delle piante. Poi abbiamo giocato, divisi in piccoli gruppi, al vincere la Paura, il personaggio cattivo da sconfiggere; su questo abbiamo basato anche la catechesi per affrontare le loro preoccupazioni».

Una giornata del campo estivo è stata dedicata anche allo sport. «I bambini si sono messi alla prova prima in gare individuali e poi di gruppo per le Olimpiadi delle fate. Nel frattempo, in stile scout, ognuno di loro aveva preparato qualcosa e doveva presentarlo agli altri come una ricetta o un gioco speciale. Per la festa di fine campo estivo, bellissima esperienza, ci sono stati fuochi serali, canti e la veglia: osservando le stelle i bambini hanno imparato le costellazioni. Sono stati giorni immersi nella nella natura e insieme agli altri dove i bambini hanno potuto comprendere quanto sia importante essere uniti per affrontare ogni situazione, anche quelle più difficili».

Luigina Pezzoli: