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San Benedetto del Tronto e l’origine della festa della Madonna della Marina

Rubrica “Pausa caffè” – Sorseggiando il nostro caffè ripensiamo con commozione alla Festa della Madonna della Marina, all’emozione di salire sul motopeschereccio e soprattutto al largo, quando il Vescovo e il Sindaco lanciano a mare le corone per i Caduti del mare e tutte le sirene dei motopesca, radunati in cerchio nello specchio d’acqua, “salutano” gli scomparsi del mare con le sirene spiegate. Nel motopeschereccio principale vien portato in mare un simulacro di una icona, un quadro di arte povera che rappresenta appunto, la Madonna della Marina in veste quasi di popolana, “una di noi” si direbbe oggi.

Patrono di San Benedetto del Tronto però è San Benedetto Martire, il giovane “Miles Christi” i cui festeggiamenti si svolgono ad ottobre, ma possiamo dire che affettivamente i sambenedettesi sono affezionatissimi alla Madonna della Marina, la cui festa si svolge sul cadere di luglio.

Tale culto, ovviamente legato al mare e dunque al lavoro e sussistenza della popolazione locale, dal XVII sec. Al XIX non era molto sviluppato. Tutto cambia intorno al 1870, come ci ricorda nel suo libro : “ San Benedetto del Tronto città adriatica d’Europa” Giuseppe Merlini. Una processione e perfino una fiera verrà istituita due anni dopo, nel 1872. Intanto la devozione iniziò a radicarsi sempre di più tra la popolazione, a partire dal 1880-1885.

Non venne più solennizzata solo “La Visitazione di Maria Santissima a Santa Elisabetta”( istituita dall’ Ordine francescano fin dal 1263 il 31 maggio secondo il calendario liturgico ordinario, ma il 2 luglio secondo quello straordinario), ma i festeggiamenti si prolungarono fino alla fine del mese, integrati con solennità non solo religiose ma civili.

Per l’esattezza, la festa della “Visitazione” era collegata alla Natività di San Giovanni Battista ( 24 giugno) , di cui abbiamo parlato la scorsa  volta relativamente alla tradizione dell’ “Acqua di San Giovanni”. Quindi la Visitazione cadrebbe nell’ Ottava della Natività di San Giovanni, cioè dopo 8 giorni e potrebbe essere collegata ad un culto idrico protomediterraneo, infatti si narra di un’abluzione rituale fatta da Maria prima del viaggio e ricordiamo che anche Lei era incinta , come Elisabetta. Riformato il calendario liturgico, la Visitazione non venne più celebrata il 2 luglio ma fatta cadere al termine del mese di Maggio dedicato a Maria.

Come spesso accade, le feste cristiane si innestano su precedenti culti pagani, spesso legati al ciclo della natura, dando loro un senso nuovo di sapore evangelico.

Tornando a noi, a San Benedetto viene convogliato il festeggiamento di Maria della Marina  con quello della Visitazione e soprattutto della Madonna del Carmine dell’ultima domenica di luglio. A nostro avviso c’è un collegamento con la festa di Sant’Anna, Madre della Madonna, festeggiata il 26 luglio e molto sentita dal popolo nel nostro territorio perché invocata dalle partorienti e riferita ad una antica  “cristianizzazione” dei culti idrici, che secondo la cultura popolare, avrebbero favorito e agevolato la lattazione nelle donne puerpere. Non dimentichiamo che non avere latte nei secoli passati era ovviamente un dramma, non esistendo i latti artificiali , così come pure il parto era molto spesso occasione di morte, da qui l’importanza del culto di Sant’Anna. A Grottammare vi è un riferimento nella venerazione alla “Madonna del latte” ed alla fonte cosiddetta miracolosa, oggi estinta presso la chiesa di San Martino. Il tutto collegato con la grande ricorrenza della “Sacra Giubilare” che -guarda caso – si tiene ogni qualvolta il 1 luglio cade di domenica. Torna quindi il mese di luglio, ai suoi inizi e come Ottava di San Giovanni Battista e quindi c’è un collegamento con il culto idrico, la nascita, il parto, l’evocazione della sopravvivenza e della vita.

Chi è di San Benedetto come non può pensare al mare, occasione di vita ma anche spesso di morte per la nostra marineria? Come non chiedere aiuto alla Vergine Maria che sotto tanti titoli, rappresenta quell’ unica Mamma che ci dà la vita e a cui ricorriamo nelle avversità e spesso anche in punto di morte? Dunque una devozione antichissima. Un’ultima curiosità: in ogni casetta di pescatori non mancava mai un quadretto della madonna della Marina con un lumino acceso quando il proprio caro stava “a mare”, dove la sera le donne dicevano il Rosario e che restava acceso tutta la notte “per fare luce in mezzo al mare e per far tornare chi sta sulla barca”. Il caffè è finito e certamente è stato un viaggio emozionante ripercorrere queste tracce di storia per ricostruire l’antica devozione.

Chi volesse interagire con l’autrice può scrivere a : susanna.faviani@gmail.com o anche inviare un messaggio al numero whatsapp di redazione : 371 1715065. Al prossimo sabato con un’altra curiosità!