DIOCESI
– Martedì 20 luglio presso la Sala Polivalente della Caritas Diocesana si è tenuto l’incontro Sulla stessa barca nel quale sono state rese note le attività in favore delle persone bisognose durante l’anno 2020, tristemente segnato dalla pandemia. 

Dietro ai numeri presentati, come ha sottolineato il vicedirettore della Caritas Diocesana Fernando Palestini, ci sono le persone con le loro storie, con le loro sofferenze alle quali si è potuto fare fronte grazie all’impegno dei collaboratori e dei volontari della Caritas e al contributo dell’8×1000. 

Da parte sua il Vescovo Carlo Bresciani ha fatto presente che l’azione della Caritas rende presente il volto di Dio, come ricorda un noto canto liturgico: dov’è carità e amore, lì c’è Dio. È un amore che ci viene da Dio e che come cristiani siamo chiamati a riversare su chi ha bisogno e che si esprime non solo attraverso degli interventi di carattere materiale, ma anche attraverso la relazione che si instaura con le persone che necessitano del nostro aiuto.

Lorenzo Felici, collaboratore della Caritas, ha illustrato ai presenti gli interventi più significativi posti in essere dalla Caritas. La prima attività che la Caritas svolge è quella dell’ascolto delle persone che vi si rivolgono, in modo tale da intercettare i bisogni. Nel periodo fra l’1 gennaio e il 4 marzo sono stati 1911 i passaggi, mentre nel periodo di lockdown – quando non è stato possibile l’incontro faccia a faccia – sono state 1985 le richieste di aiuto ricevute per telefono. Infine fra settembre e dicembre 880 sono state le telefonate e 420 gli incontri in presenza. 

Le persone che hanno chiesto aiuto sono state per la maggior parte uomini (53,5%), in prevalenza, anche se di poco, stranieri (51,2%), ma anche molti italiani (47,7), con un significativo incremento rispetto al 2019. I problemi di maggiore entità riguardano aspetti economici e situazioni di povertà, ovvero persone che ad esempio non riescono a far fronte al pagamento delle bollette o che non arrivano alla fine del mese (31,3%), di occupazione lavorativa ovvero che hanno perso o non hanno lavoro (21,9%) e di emergenza abitativa ovvero che non hanno un tetto sotto al quale vivere (15,6%). A quest’ultimo problema si è fatto fronte ospitando 47 persone nelle 4 strutture appositamente pensate per chi non ha un tetto. 

Rispetto a queste situazioni, sono stati 8.202 gli interventi intrapresi, il doppio rispetto al 2019, anche grazie al significativo impegno dei volontari che hanno donato 6.156 ore del loro tempo ai più bisognosi. I pasti offerti sono stati 28.673, 6.000 in più rispetto al 2019, mentre sono stati consegnati 1.450 pacchi alimentari a 208 famiglie per un totale di 490 persone assistite. Sono stati inoltre distribuiti 1.076 buoni spesa per un totale di 25.260€. 

Per quanto riguarda la cura della persona e gli aspetti sanitari sono state 1389 le prestazioni mediche erogate, in larga parte di natura odontoiatrica (43,2%). Nell’anno del covid non poteva mancare la distribuzione di dispositivi di sicurezza, 15.000 fra mascherine chirurgiche e FFP2. Sono stati 118 i tamponi effettuati su operatori, volontari e ospiti, ma fortunatamente non si è registrato nessun caso di positività, anche grazie al protocollo predisposto dal dott. Di Biagio.  

L’opera della Caritas, come ha ricordato il direttore don Gianni Croci, non è tanto un’opera di assistenzialismo, quanto di promozione delle persone le quali non hanno solo dei bisogni, ma anche delle risorse e dei talenti da valorizzare. In tal senso sono stati attivati 55 tirocini di inclusione sociale della durata di circa tre mesi nei quali varie persone hanno potuto effettuare un’esperienza lavorativa presso vivai, cooperative sociali, servizi di assistenza, artigiani, servizi di ristorazione e piccole imprese locali. Significativa la testimonianza di Amin, un ospite della Caritas che, come altri tre giovani ospiti, quest’anno ha conseguito la licenza media e il prossimo anno si iscriverà all’Ipsia “Guastaferro” di San Bendetto per diventare un meccanico. Il giovane ha parlato del suo impegno come di un modo per rendere più bella la Caritas che considera la sua casa. Per quanto riguarda l’istruzione, altri due ospiti hanno terminato il loro percorso di studi superiori.

Sono stati 457.641,41 gli euro spesi per portare avanti tutte le varie attività caritative e i progetti sociali, con un avanzo di bilancio di 741,16€, come ha illustrato l’economo della Caritas, Nedo Tiburtini. Tutta l’opera di assistenza e di supporto ai vari tipi di povertà è stata portata avanti dalla Onlus Santa Teresa d’Avila, presieduta da Giuseppe Paci, che costituisce il braccio operativo della Caritas. 

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