DIOCESI – Centinaia di persone hanno preso parte lunedì 26 luglio alla celebrazione eucaristica in onore di Santa Anna, madre della Vergine Maria e nonna del Signore Gesù, presieduta dal Vescovo Carlo Bresciani. I festeggiamenti hanno avuto inizio presso la chiesa di San Niccolò in Monteprandone dove il simulacro è stato accolto alle ore 18.30. A seguire, alle ore 19.00 è stata celebrata la Santa Messa con la benedizione delle donne in dolce attesa, delle quali Santa Anna è la patrona. Alle ore 20.30 ha avuto inizio la processione guidata da don Vincent Ifeme: la statua di Santa Anna è stata accompagnata solo dai membri di alcune confraternite, mentre i fedeli non vi hanno potuto prendere parte – come già accaduto l’anno scorso – a causa delle misure anticovid. Una volta giunti nel nuovo piazzale, la statua di Sant’Anna è stata accolta da centinaia di fedeli accorsi per onorarla. Ha avuto così inizio la Santa Messa.
Durante la sua omelia il Vescovo Carlo ha affermato: «È da lodare questa vostra tradizione, mantenuta fedele nei secoli, di devozione a Sant’Anna, attraverso la processione, le manifestazioni e le confraternite: sono tutti segni di una fede viva e radicata in modo tanto semplice quanto autentico nella popolazione di Monteprandone. È una tradizione che fa riferimento alla chiesetta di Sant’Anna, ma che rimanda alla madre di Maria e dunque alla nonna di Gesù. Anna infatti, insieme a Gioacchino, è ricordata proprio per questo: nei vangeli non si parla di lei, ma ne conosciamo la storia da altre fonti».
Il vescovo Bresciani ha aggiunto: «Tutto questo ci rimanda al fondamento della nostra fede che non è astratta dalla realtà concreta: Gesù si è inserito dentro la storia concreta delle generazioni umane, come sua madre Maria che aveva un padre e una madre. Sono fatti che ci fanno comprendere come la fede cristiana sia radicata nella storia di un popolo in cammino, nel quale Gesù si è inserito portando i doni propri del suo essere Figlio di Dio».
Mons. Bresciani ha ancora messo in evidenza il ruolo educativo di Santa Anna nei confronti di Maria: «Chi sono stati Gioacchino ed Anna per Maria? Certamente sono i suoi genitori, ovvero coloro che hanno educato Maria, come tutti noi che inevitabilmente risentiamo della famiglia dalla quale proveniamo, perché la prima educazione, la prima socializzazione e la prima iniziazione alla fede l’abbiamo avuta nelle nostre case. Credo che questo valga per la quasi totalità di tutti voi che siete presenti. Certamente Maria ha ricevuto la prima educazione alla fede dentro questa famiglia costituita da Gioacchino ed Anna, una famiglia di pii ebrei: lo possiamo certamente dedurre perché, se Maria è stata così pronta e disponibile alla volontà di Dio, vuol dire che era stata educata ad ascoltare, ad accettare e a corrispondere alla volontà di Dio. Sono cose che non nascono all’improvviso, ma che vengono coltivate appunto attraverso l’educazione e la formazione che proprio nella famiglia avviene. La nostra devozione a Santa Anna ci riporta al rapporto educativo e in particolare all’educazione alla fede perché essa spetta innanzitutto al padre e alla madre: senza la famiglia l’educazione alla fede che viene fatta altrove manca sempre di qualcosa di fondamentale, ovvero delle radici, perché l’impatto della famiglia è superiore rispetto a tanti altri elementi che certo possono e debbono concorrere, ma la famiglia è quel legame affettivo attraverso cui passano i valori fondamentali della vita. Poi entra certamente in gioco la libertà del singolo, la libertà della persona che, essendo cresciuta, fa le sue scelte, questo è sicuramente vero e non tutto dipende in maniera esclusiva dalla famiglia e ognuno di noi si prende le proprie responsabilità, come Maria che ha preso lei le sue decisioni davanti a Dio, però è altrettanto vero che se non si aprono gli occhi, se non si fanno gustare le cose buone, diventa dopo più difficile intraprendere il giusto cammino»
Al termine della celebrazione eucaristica don Gabriele Paoloni, amministratore parrocchiale della Regina Pacis e del Sacro Cuore di Gesù, ha rivolto al vescovo Carlo delle parole di ringraziamento a nome di tutta la comunità.