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San Benedetto, l’abbandono scolastico tra le conseguenze della didattica a distanza. Le testimonianze di alcuni studenti

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La didattica a distanza ha avuto ripercussioni negative sull’andamento scolastico di tanti studenti. In molti avevano bisogno di essere incoraggiati e aiutati durante il percorso di studi. Altri erano addirittura sul punto di abbandonare la scuola. Proprio per questo prosegue la campagna di raccolta fondi “Adotta uno studente” promossa dai centri studi Homo Viator di San Benedetto e Icaro di Ancona, iniziata nei mesi scorsi. In particolare quello dell’abbandono scolastico è un fenomeno in crescita soprattutto da parte di quei ragazzi che appartengono a nuclei familiari economicamente svantaggiati, e che è diventato ancora più predominante durante la pandemia. Rimanere chiusi in casa, durante i lockdown, ha spinto diversi giovani a tralasciare o abbandonare gli studi.

Tra gli studenti del territorio che sono stati sostenuti nel loro percorso di studi da alcuni professionisti del centro studi di San Benedetto c’è Antonia, nome di fantasia. «Ho iniziato l’anno scolastico – racconta la giovane studentessa – consapevole che i mesi trascorsi, caratterizzati dall’emergenza sanitaria, avrebbero cambiato la mia vita, senza permettermi di sostenere facilmente l’esame di maturità. Avevo anche messo in conto di perdere questo ultimo anno di scuola. Non avrei potuto prepararmi adeguatamente per affrontare l’esame di Stato se non fossi stata aiutata ed incoraggiata. Grazie al progetto “Adotta uno studente” mi sono messa al lavoro e ho potuto così sostenere, come privatista, la maturità ottenendo buoni risultati e realizzando un obiettivo che credevo ormai perso per questo anno». E poi c’è Francesco, nome di fantasia, iscritto al quinto anno di un’istituto tecnico del territorio che afferma: «Lo scoppio della pandemia ha amplificato le mie preesistenti difficoltà. Ho iniziato a smettere di frequentare la didattica a distanza e a saltare le verifiche. Pur essendo stato ammesso all’esame di Stato, ero consapevole di aver mollato, e nonostante la disponibilità di alcuni insegnanti sono stato bocciato. Quest’anno, pur con tutti i buoni propositi, sono ricaduto nella stessa situazione: a causa del prolungarsi della pandemia ho vissuto un anno ancora più faticoso di quello precedente. A febbraio scorso avevo nuovamente perso la motivazione a studiare ed ero consapevole che si sarebbe ripetuta lo stessa identica situazione dell’anno prima. Ma grazie al sostegno del centro studi e al progetto “Adotta uno studente”, mi sono messo a studiare e, sostenuto da insegnanti soprattutto nelle materie di indirizzo,, sono riuscito ad affrontare e a superare l’esame di Stato ottenendo il diploma».

Molti ragazzi, infatti, costretti tra le mura domestiche si sono sentiti persi, altri non riuscivamo a fare a meno di giocare alla playstation, e c’è chi ha seguito la Dad dal telefonino disteso sul letto. In particolare a causa delle troppe assenze durante il periodo della pandemia è aumentata la percentuale dei ragazzi non ammessi alla classe successiva o all’esame di maturità. Col trascorrere delle settimane, i bambini e ragazzi, in mancanza di un luogo come la scuola, hanno trasferito buona parte della loro socialità sul web. «Siamo convinti che l’alleanza educativa scuola e famiglia – fanno sapere dal centro studi – supportata da chi come noi si adopera con passione per essere una compagnia allo studio, e si mobilita ogni giorno per contrastare la povertà educativa, non debba mai venire meno. Il compito di ciascun soggetto educante è quello di accogliere ed accompagnare i bambini e i ragazzi nel loro percorso didattico e formativo valorizzando le loro capacità e inclinazioni personali, stimolando così il desiderio d’imparare». Contro l’abbandono scolastico si possono sostenere le iniziative portate avanti dalla Cooperativa sociale Veritatis Splendor partecipando alla raccolta fondi “Adotta uno studente”, per informazioni: 3703494614, segreteria.sbt@veritatisplendor.it; www.veritatisplendor.it.

 

Luigina Pezzoli: