COLONNELLA – Talento, professionalità ed umiltà: difficilmente un artista riesce a possedere tutte e tre queste qualità. Se poi è anche molto giovane, è ancora più raro che questo accada. Raro, ma non impossibile. Leo Gassmann ne è la riprova. Il cantautore romano, infatti, ospite a Ripatransone giovedì 12 e poi a Colonnella sabato 14 Agosto, ha regalato momenti memorabili al pubblico intervenuto nelle due cittadine della nostra diocesi. Nonostante le restrizioni imposte dalla normativa anti-covid e quindi l’obbligo di esibire il green pass per poter partecipare al concerto, in tanti – residenti e turisti – si sono mobilitati per andare ad ascoltare il giovane talento romano che certamente non ha deluso le aspettative. È salito sul palco sorridente e scanzonato nei modi, con quella leggerezza che si addice ai suoi ventitré anni, ma già dalle prime parole, e poi dalle successive note, si è capito che quella leggerezza non era affatto vuota: dietro quel sorriso genuino c’era tanta strada percorsa e quegli occhi verdi, ancora limpidi, avevano già tanto da raccontare. E proprio questo ha fatto Gassmann davanti al suo pubblico: si è raccontato attraverso i testi e le note delle sue canzoni, facendosi conoscere meglio e dialogando con il pubblico. Un viaggio introspettivo che ha molto coinvolto i presenti, a tratti li ha divertiti, a tratti commossi. Da “Cantautore” a “Mr Fonda”, da “Down” a “Vai bene così”, Gassmann non si è certo risparmiato, regalando al pubblico anche un bellissimo inedito, “Caro Lucio ti scrivo”, una lettera in risposta a “Caro amico ti scrivo” del compianto Dalla.
Abbiamo approfittato della sua presenza nella splendida cornice colonnellese per incontrarlo ed intervistarlo.
Come si è trovato a Colonnella e Ripatransone? E come sono andati i due concerti?
“Mi sono trovato davvero molto bene! Quest’estate abbiamo proposto due versioni diverse del tour: una è un duo acustico, l’altra invece è con la band. Quelle di Ripatransone e Colonnella sono state le prime date dell’acustico e per noi si sono rivelate due serate molto belle, perché ci hanno dato la possibilità di essere un po’ più introspettivi. Inoltre, per quanto mi riguarda, grande o piccolo che sia il contesto, a me va sempre bene perché io sono proprio felice di suonare e portare la mia musica dappertutto, soprattutto in luoghi bellissimi come questo paese che ci fa da cornice stasera. Lungo tutto lo stivale ci sono molti borghi meravigliosi che, a mio giudizio, andrebbero valorizzati di più: sono dei veri e propri tesori nascosti che la musica può aiutare a farci scoprire o riscoprire.”
In molti testi che ha scritto, e in particolare nel brano ‘Vai bene così’, parla del fatto di non essere mai abbastanza, di non sentirsi all’altezza delle aspettative di qualcuno. Quanto c’è di autobiografico?
“Tutto quello che compongo parte da esperienze che vivo e da emozioni forti che sperimento. Questo è un brano che ho scritto proprio per rincuorarmi in un momento particolare del mio percorso e sono felice che sia arrivato a tante persone, perché credo fermamente che imparare ad amare noi stessi, quello che facciamo e quello che siamo e, quindi anche le nostre diversità, sia un buon punto di partenza per raggiungere i nostri obiettivi, senza stressarci e senza soffrire inutilmente.”
Gassmann è un cognome molto noto nel mondo dello spettacolo. È un vantaggio oppure un peso ingombrante da portare?
“Per me è una cosa bella sapere di far parte di una famiglia di persone oneste e talentuose, anche se non sono propriamente un figlio d’arte perché lavoro in un ambito leggermente diverso. Quindi questo peso non l’ho mai sentito tantissimo e vivo la mia vita in maniera molto tranquilla e normale. Ad esempio, come molti altri miei coetanei, sono anche uno studente universitario: frequento la John Cabot University di Roma.”
La madre di una ragazzina, che è stata ricoverata al Bambin Gesù in attesa di un trapianto di organi, ci ha raccontato che è andato più volte a visitare la figlia e gli altri piccoli pazienti dell’ospedale romano. Dove e come si concretizza il suo impegno nel sociale?
“In particolare faccio parte dell’Area del Centro Nazionale contro il Bullismo. Mi adopero per organizzare spettacoli di beneficenza che vengono realizzati principalmente per sensibilizzare le persone sul fenomeno del bullismo e del cyberbullismo che recentemente è diventato sempre più frequente. Comunque, in generale, a me piace proprio, anche nella mia vita privata, rendermi utile: se vedo qualcuno in difficoltà, cerco di fare il massimo per rendergli la giornata migliore. Ho molte persone che ho incontrato nel mio percorso a cui voglio tanto bene e che vogliono tanto bene a me. Mi piace proprio lo scambio di ‘good vibes’ (buone sensazioni), come si dice a Roma!”
Qual è il suo rapporto con la fede?
“Ho grande rispetto e stima nei confronti delle persone che riescono a credere in qualcosa che non riescono a vedere e toccare. Personalmente mi piace pensare che ci sia Qualcuno che ci protegge e ci è accanto in ogni situazione, nel male e anche nel bene. In questo senso penso di avere fede.”
Dopo la partecipazione al Talent-Show ‘X-Factor’, la vittoria al ‘Festival di Sanremo’ nella sezione Giovani e l’esperienza del doppiaggio nel film di animazione ‘I Croods 2 – Una nuova era’, qual è il suo prossimo obiettivo professionale?
“Il mio obiettivo è fare bella musica e veicolare messaggi di positività. In particolare voglio far passare il concetto che, se sei una persona onesta e hai dei buoni valori, puoi farcela in questo mondo così spietato. A parte questo, io mi prefiggo degli obiettivi ogni giorno e cerco di raggiungerli. A volte ci riesco, altre volte no. In ogni caso, credo che la vita sia un percorso in salita e che la felicità risieda nei momenti in cui si insegue un traguardo, non nel momento in cui lo si raggiunge. Spero di poter vivere sempre in questa maniera.”