da Vatican News – Amedeo Lomonaco
Papa Francesco nel telegramma a firma del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, si dice “profondamente rattristato nell’apprendere del brutale attacco ad un gruppo di suore della Congregazione del Sacro Cuore domenica scorsa, che ha provocato la morte di suor Maria Abud e suor Regina Roba”. Il Pontefice esprime le proprie condoglianze alle famiglie e alla comunità religiosa “per questo insensato atto di violenza”. E confida che il loro sacrificio “farà progredire la causa della pace, della riconciliazione e della sicurezza nella regione”.
Le due suore sono rimaste uccise in seguito ad una imboscata sulla strada che collega la capitale sud sudanese Juba a Nimule, sul confine con l’Uganda. Le religiose, insieme ad alcune consorelle e parecchi fedeli, erano di ritorno a Juba dopo aver partecipato alla celebrazione del centenario dell’istituzione della parrocchia di Loa, nella diocesi di Torit, dove la chiesa è intitolata all’Assunta. Viaggiavano su un autobus che è stato attaccato da uomini armati. In seguito all’assalto – hanno riferito fonti locali – suor Mary, suor Regina e altre tre persone sono rimaste uccise.
Non è la prima volta che sulla strada che collega Juba a Nimule succedono gravissimi episodi. Sulla strada – l’unica asfaltata del Sud Sudan – passano gran parte delle merci, comprese le derrate alimentari, che riforniscono i mercati della capitale, i più importanti del Paese. Sono sempre più frequenti, ricorda Nigrizia, le imboscate ai convogli di camion provenienti da Kampala, la capitale ugandese, e ai Tir carichi di container che arrivano dal porto kenyano di Mombasa. L’agguato al convoglio dei fedeli di ritorno dalla celebrazione del centenario di Loa si inserisce nel contesto di un Paese, lacerato da violenze e instabilità.
Sono passati dieci anni dall’Indipendenza del Sud Sudan. Lo scorso 9 luglio, in occasione di questo anniversario, ai leader del Paese è arrivata una lettera congiunta, firmata da Papa Francesco, da Justin Welby, arcivescovo di Canterbury, e da Jim Wallace, moderatore della Chiesa di Scozia. “In questo giorno che segna i dieci anni dall’Indipendenza del Sud Sudan, vi inviamo i nostri cordiali auguri, consapevoli che questo anniversario riporta alla mente le vostre lotte passate e punta con speranza verso il futuro”. “La vostra nazione – si legge ancora nel testo – è benedetta da un potenziale immenso, e vi incoraggiamo a compiere sforzi sempre più grandi per permettere al vostro popolo di godere di tutti i frutti dell’indipendenza”.