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Colonnella ha salutato il giovane Mirko D’Erasmo

COLONNELLA – Una comunità silenziosa ed affranta si è ritrovata Mercoledì 26 Agosto davanti alla Chiesa di San Cipriano di Colonnella per partecipare, alle ore 10:15, ai funerali del giovane Mirko D’Erasmo, venuto a mancare a soli 31 anni a causa di un brutto male che lo ha consumato in pochi mesi. Una folla composta, quanto commossa ed addolorata, si è radunata davanti all’edificio sacro molto prima dell’inizio della cerimonia funebre, occupando l’ampia Piazza del Popolo, e lì è rimasta, non potendo accedere all’interno della Chiesa, già gremita di parenti ed amici stretti. Nel rispetto delle norme anti-covid, infatti, distanziati e con le mascherine, tanti sono stati gli esponenti della comunità che hanno voluto rendere omaggio a questo giovane colonnellese, tra cui anche il primo cittadino.

La Messa, presieduta dal parroco don Dino Straccia, è stata concelebrata da don Alfredo Rosati e dal diacono Domenico Maria Feliciani. Breve ma intensa, l’omelia di don Dino, il quale ha rivolto un monito accorato ai giovani presenti, esortandoli ad apprezzare la vita e a darle il giusto valore: “Come sapete, in questi giorni ero in ritiro spirituale, ma, appena ho saputo, sono tornato immediatamente: un pastore non può stare lontano dalla sua comunità in questi momenti difficili e pieni di interrogativi. Mirko lascia la sua amata, la sua confidente, la donna che gli ha regalato due figli meravigliosi; lascia due creature che sono ancora ignare della vita; lascia anche una madre, un padre e una sorella; infine lascia anche tanti amici e conoscenti che lo piangono. Ma la nostra comunità, in questo momento, deve essere coesa e forte. E questa forza deve venire guardando chi era Mirko: una persona fuori dal comune, che aveva un tratto calmo, tranquillo, rispettoso e soprattutto aveva la riservatezza, quella qualità che gli permetteva di rispettare la sensibilità degli altri. Mirko aveva la passione per il calcetto, per il Milan e per la vita. Questa grande voglia di vivere non lo ha mai abbandonato, neanche nella malattia, durante la quale ha lottato senza pesare su chi gli era vicino. Mentre era malato, Giorgia stava aspettando il piccolo Alessandro e lui non ha mai mollato, non si è mai lamentato. Anche quando si è ammalato il papà, ha portato questo ulteriore peso senza affliggersi e continuando a lottare. Ci ha creduto fino alla fine. Questo era Mirko e questa è l’eredità che ci ha lasciato. Cari fratelli, questo splendido giovane se n’è andato; ma io, da cristiano – non da prete, ma da cristiano – credo nella Resurrezione. Credo quindi che Mirko ora stia correndo sui grandi prati verdi del Paradiso. In quel luogo che, lottando e combattendo, si è meritato. In quel luogo che Dio ha preparato per lui. In quel luogo che il Signore gli ha riservato ed in cui sarà l’angelo custode della sua famiglia. Io sono sicuro che Mirko sia in Paradiso. Non è importante, infatti, che una persona dica di credere o no, che sia convinta di credere o no; quello che importa è il modo di vivere, se con la sua vita tocca la fede. E Mirko, nei suoi 31 anni, è stato un esempio di come si debba affrontare la vita. Lungi da me santificare le persone o essere retorico, perché certamente tutti abbiamo dei difetti, ma Mirko aveva valori incredibili. Se vogliamo onorare la sua vita, dunque, prendiamo esempio da lui, da come ha combattuto. Noi, che siamo sani, iniziamo a pensare che alla nostra vita dobbiamo dare un altro valore, un alto valore.

Al termine della liturgia eucaristica, prima della benedizione, ha preso la parola una delle zie del giovane, la quale, a nome della famiglia, ha rivolto un ultimo saluto al caro Mirko: “Sei sempre stato una persona buona, rispettosa e riservata. Hai affrontato la malattia con dignità. Hai lottato come un guerriero. Ogni puntura o medicina era motivo di speranza. Insieme credevamo di farcela. Non ti sei mai lamentato o opposto a niente. Te ne sei andato come una foglia che cade lentamente, senza far rumore, fino alla fine. Proprio chi vive senza far rumore, come hai fatto tu, quando se ne va, manca ancora di più perché lascia un vuoto incolmabile. Con te se va un pezzo del nostro cuore. Ma tu ci hai lasciato come una stella. Ed è vero che le stelle che brillano il doppio durano solo la metà. Ti ricorderemo sempre con il sorriso che avevi. Ti pensiamo tanto. Che tu possa trovare la pace insieme agli angeli del cielo e possa vegliare su di noi.”

Dopo la celebrazione, la salma è stata trasportata a spalla fuori dalla Chiesa, dove il silenzio, che si avvertiva dentro fino a pochi minuti prima, è stato interrotto da un lungo applauso della folla.

Anche se abbiamo scelto di pubblicare una sola foto, l’immagini più significative sono quelle che abbiamo ritenuto giusto non scattare. L’immagine di una giovane moglie distrutta che, seppur smunta e priva di forze fisiche, teneva in braccio e con vigore il suo bimbo di appena due mesi. L’immagine di un padre, anche lui guerriero che sta combattendo contro una malattia, che, seppur disteso su una barella, circondato dai volontari che lo avevano accompagnato, assisteva ai funerali del figlio, commuovendosi di tanto in tanto. L’immagine di una madre tenace che, con dignità e forza d’animo, ha salutato il figlio trattenendo le lacrime, per fare coraggio al resto della famiglia.
L’immagine di una sorella e di tanti amici che all’uscita dalla Chiesa hanno fatto risuonare le note della famosa canzone di Ligabue, “Lettera a G.”, le cui parole hanno inevitabilmente commosso tutti i presenti: Il destino ha la sua puntualità. Hai lottato come un uomo con la brutta compagnia. Che non eri mica stanco! Che nessuno mai è pronto, quando c’è da andare via. … Qua c’è tutto a dire che ci sei. Fai buon viaggio e poi, poi riposa, se puoi.” Ed infine l’immagine più bella di tutte: quella degli amici che si sono avvicinati alla moglie Giorgia, formando un cerchio intorno a lei e facendo volare in cielo tanti palloncini bianchi. Un abbraccio, quello degli amici, che vuole rappresentare l’abbraccio dell’intera comunità colonnellese, che – come ha scritto qualcuno sui social – non lascerà mai sola la famiglia del giovane Mirko.

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Carletta Di Blasio: