SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Alla Palazzina Azzurra è andato in scena l’incontro tra i cinque candidati alla carica di sindaco di San Benedetto organizzato dalla Nuova Riviera.
«Il dopo le elezioni, quali le priorità per la città?» è stata la domanda di apertura del dibattito moderato dal giornalista Sandro Benigni ai candidati: Serafino Angelini, Aurora Bottiglieri, Paolo Canducci, Pasqualino Piunti e Antonio Spazzafumo.
Angelini: «Con la crisi economica e la pandemia il primo compito diventa quello soddisfare i bisogni primari della popolazione: dal cibo ai servizi igienici. Eliminare le disuguaglianza. Il nostro cavallo di battaglia la mobilità verso un’economia green».
Bottiglieri: «Abbiamo parlato con i cittadini, tra le esigenze più impellenti la mobilità per ridurre il traffico su gomma, aumentare il trasporto pubblico con autobus elettricità, a favore di una mobilità “dolce”. Importante il recupero della pulizia cittadina, la raccolta dei rifiuti, quindi la transizione ecologica. Prioritaria anche la parità di genere, nelle nostre liste ci sono numerose donne, abbiamo pensato ad un osservatorio inclusivo. E poi il sociale inteso anche prendendo anche le richieste dei giovani».
Canducci: «Partiremo dal cambiamento: sostenibilità intesa come una dimensione anche ecologica, sociale e culturale. Per fare questo l’unico strumento è quello della pianificazione partendo dall’organizzazione della macchina comunale dotandolo di risorse anche umani».
Piunti: «La continuità con i lavori messi in atto da questa amministrazione, come il lungomare, intervenire anche nella zona dell’ex Camping per arrivare fino in via Tedeschi. La continuazione delle opere che stiamo realizzando al Ballarin e che vogliamo condividere con la città. Lavori nella zona del Bocciodromo, ex Iat e piscina comunale. E poi al sottopasso di via Mare. A breve restituiremo alla città la Villa romana del Paese alto, il tutto contestualizzato in una situazione di post pandemia per intercettare le nuove povertà».
Spazzafumo: «Tra i punti fondamentali il sociale, ma facendo fede al Pnrr. Oggi San Benedetto non è più una città sicura, e su questo punteremo. Una centrale operativa che controlli tutta la città, fondamentale un’azione preventiva. Digitalizzazione dell’amministrazione pubblica, l’Europa stanzierà dei fondi in merito. Punteremo anche sullo sport, a partire dalla piscina comunale e delle associazioni che oggi stanno vivendo un momento di difficoltà».
Tra i vari i temi affrontati nel corso del confronto per capire quali siano gli obiettivi che tutti i cinque candidati si prefiggono per il prossimo quinquennio che dovrà vedere la città uscire da un’emergenza sanitaria che ha accompagnato l’ultimo anno e mezzo anche gli alloggi popolari.
A riguardo la candidata
Bottiglieri ha sottolineato come «L’edilizia popolare è per noi un tema che c’è molto a cuore. Importante anche un aiuto economico per aiutare le famiglie a non dover lasciare le proprie case».
Canducci: «Per quanto riguarda gli alloggi popolari in questi ultimi anni non è stato fatto nulla. Le cose da fare sono molte, ad esempio bisogna riaprire un canale diretto con l’Erap. Mettere insieme canoni calmierati con l’offerta per incentivare un affitto concordato conveniente per i proprietari e gli affittuari, per questo bisogna dare vita ad un ufficio».
Piunti: «La problematica abitativa è sotto gli occhi di tutti. Tra poco nell’ex Mattatoio ci saranno 14 appartamenti per nuclei svantaggiati, oltre ad altri 11 alloggi popolari che saranno realizzati a breve. Presso il Colle della Maddalena c’è una lottizzazione ad affitti calmierati. Alloggi che vanno estesi su tutta la città».
Spazzafumo: «Con la pandemia tante situazioni sono state aggravate. Noi vorremmo individuare delle strutture idonee anche per giovani coppie perché il problema è anche per le nuove generazioni che hanno voglia di iniziare una vita insieme. Visualizzare tutte le aree interessate. Da revisionare il Piano regolatore per poter creare non ghetti, ma dove ci siano servizi idonee ad una società che possa guardare ad un futuro migliore».
Angelini: «L’edilizia popolare rientra tra i bisogni primari dai quali partiremo. Va cambiata la gestione della cosa pubblica. E’ chiaro che l’Erap a livello regionale è un disastro, ma non bisogna guardare solo a questo. Bisogna pensare al bene collettivo».
La gestione del PalaRiviera tra i temi ai quali i candidati sono stati chiamati a dare delle risposte.
Canducci: «Un’opera eterna compiuta per lanciare la destagionalizzazione, ma questo non è avvenuto. Pensiamo che questo spazio possa diventare un polo universitario in quanto si presta come struttura ad ospitare aule e laboratori, in un’area facilmente raggiungibile circondata da appartamenti che nel periodo invernale restano vuoti. Un edificio, dunque, che può essere una risorsa».
Piunti: «Il pala-congressi per farsi che San Benedetto potesse avere un’opportunità in più in merito alla destagionalizzazione. Ed è fondamentale che questo sia possibile».
Spazzafumo: «Negli ultimi anni c’è stata una politica di far convertire gli hotel in residence e questo non ha favorito uno sviluppo del palacongressi. La struttura potrebbe essere utilizzata anche per ospitare eventi culturali». Serafini: «Nata con una struttura fieristica, ma poi con le modifiche apportate questo non è stato più possibile. La nostra città non nasce per ospitare congressi, anche da un punto di vista logistico». Bottiglieri: «Si tratta di un bene pubblico, destinato alla convegnistica e poi alla multisala. Il mio dubbio è se torni ad essere della città. All’interno ci sono delle attività commerciali con dipendenti, e anche a loro, in caso, dovremmo dare delle alternative».
Affrontato anche il capitolo della Sambenedettese Calcio.
Spazzafumo: «Da giugno in poi non c’è stata una notizia positiva. Si poteva fare meglio, ma è chiaro che siamo arrivati ad una situazione irreversibile. Gestire una società sportiva è difficile, ma è importante comunque farla cresce anno dopo anno. Per questo è necessario mettere insieme delle forze locali in gradi di aggiungerne altre. E se una società sportiva va bene attira anche sponsor e dunque investimenti economici».
Angelini: «C’è un legame profondo con la città. Il prossimo anno la Samb compirà cento anni, un’occasione persa per organizzare una serie di manifestazioni importanti».
Bottiglieri: «E’ una società privata, dunque l’amministrazione più di tanto credo che non debba intervenire. Personalmente la cordata di aziende locali mi sembra una soluzione interessante, in quanto hanno più a cuore le sorti della Sambenedettese».
Canducci: «La Samb è un patrimonio di tutti. Diverso la gestione dello stadio, sono state staccate delle utenze con la difficoltà di innaffiare il prato. Il futuro può essere l’impegno locale per la gestione della Samb, per avere anche contezza di ciò che succede a livello societario».
Piunti: «Dopo il fallimento c’è stato uno stacco della luce, ma adesso la situazione sta evolvendo. Dopo il fallimento di Serafino l’amministrazione si è prodigata per una soluzione».
I candidati hanno parlato anche dei progetti rivolti ai giovani e alle loro famiglie.
Bottiglieri: «Oltre alla pandemia c’è anche una perdita da parte dell’adulto di far crescere le nuove generazioni. Importante coinvolgerli in spazi ricreativi». Canducci: Dare ai giovani delle alternative. Non tutte le famiglie alle possibilità di pagare le lezioni ai propri figli. Ed ecco che è importante che il Terzo settore e l’associazionismo diano il loro contributo».
Piunti: «Il problema è mettere in rete la famiglia, la scuola, le parrocchie e le associazioni che in questi anni ho visto collaborare. Una città che ha alla base una forte coesione».
Spazzafumo: «Da sempre lavoro con i giovani, gestendo una società sportiva, e durante i mesi della pandemia le famiglie ci hanno sollecitato affinché i loro figli potessero tornare ad aggregarsi».
Angelini: «La movida non è un problema di ordine pubblico ma sociale. Importante percuotere spazi di aggregazione anche nella zona centrale. In tutto questo è fondamentale la vicinanza delle famiglie»
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