“L’istruzione è un diritto fondamentale ed è indispensabile che sia garantita a tutti i bambini e le bambine, indipendentemente da genere, etnia, religione o estrazione economica”. A ribadirlo è Save the Children dopo l’annuncio che le scuole secondarie in Afghanistan riapriranno, ma solo per i ragazzi. “Se alle ragazze non sarà permesso di tornare a scuola, questa sarà una scioccante violazione dei loro diritti. Tutti i bambini hanno uguale diritto all’istruzione indipendentemente dal loro genere, etnia, religione o estrazione economica. Oggi ogni bambino in Afghanistan è cresciuto conoscendo solo la guerra, che ha già interrotto l’istruzione di milioni di persone. Molti minori afghani, inoltre, soffrono di traumi e questo è aggravato dall’impatto della siccità, dello sfollamento di massa e di una crescente crisi economica”. “L’istruzione – dichiara Olivier Franchi, direttore operativo del programma regionale di Save the Children in Asia – non riguarda solo la loro crescita e sviluppo, è un’ancora di salvezza, soprattutto per le ragazze. Togliere loro quell’ancora di salvezza adesso sarebbe devastante. Save the Children si impegna a garantire a tutti i bambini l’accesso a un’istruzione di qualità e continuerà a sostenerlo a tutte le parti interessate in Afghanistan”. Save the Children lavora in Afghanistan dal 1976, fornendo accesso all’istruzione e supporto tecnico alle scuole di tutto il paese. Nonostante le chiusure dovute al Covid-19 nel 2020, l’Organizzazione è riuscita comunque a raggiungere più di 300.000 bambini attraverso i suoi programmi educativi l’anno scorso, di cui la metà erano ragazze.
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