Dopo il terremoto, “nella città dell’Aquila il rifacimento degli edifici privati ha ormai superato l’80%, grazie anche all’introduzione di tecniche e procedure innovative di cui possiamo essere orgogliosi. Negli altri Comuni del cratere, il processo è invece più lento”. Lo ha affermato questa mattina il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, nel suo intervento a L’Aquila per l’inaugurazione del Parco della Memoria, in ricordo delle 309 vittime del sisma del 6 aprile 2009.
Sottolineando che “il Governo deve assumersi l’impegno dell’azione”, il premier ha evidenziato che “la ricostruzione post-sisma” sta procedendo “ovunque, ma con velocità diverse”. “I ritardi – ha spiegato – colpiscono soprattutto la ricostruzione pubblica, che ancora non ha un piano completo. Parlo di scuole, ospedali, strade, uffici e chiese. Gli edifici che rendono un luogo una comunità. Dobbiamo accelerare, è un obbligo morale che abbiamo verso voi tutti cittadini. E dobbiamo farlo per aiutare la ripresa economica di queste zone”.
Draghi ha ricordato che “il terremoto del 2009 ha causato perdite stimate in oltre 200 milioni di euro all’anno. L’11% circa del valore aggiunto complessivo dell’area, a cui si sono aggiunti i danni della pandemia. Il tessuto sociale e produttivo dell’Abruzzo è rimasto vivo nonostante le tragedie e le difficoltà. Dobbiamo continuare a sostenerlo”. “Il Governo – ha precisato – ha deciso di destinare un’apposita linea di investimento del Piano nazionale di ripresa e resilienza ai territori del Centro Italia colpiti dai terremoti del 2009, 2016 e 2017. Questo stanziamento ha un valore di 1,78 miliardi di euro e finanzia la ricostruzione sicura e sostenibile, il recupero ambientale, iniziative a sostegno di cittadini e imprese. In settimana diamo il via a questo programma, con l’approvazione del provvedimento che ripartisce le risorse tra le finalità di investimento”.

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