“Perché i popoli siano fratelli, la preghiera deve salire incessante al Cielo e una parola non può smettere di risuonare in terra: pace”. Dal Colosseo, Papa Francesco ha fatto suo l’invito di Giovanni Paolo II, che “per primo invitò le religioni a pregare concordi per la pace ad Assisi nel 1986” e “sognò un cammino comune dei credenti, che si snodasse da quell’evento verso il futuro”. “Cari amici, siamo in questo cammino, ciascuno con la propria identità religiosa, per coltivare la pace in nome di Dio, riconoscendoci fratelli.”, l’invito del Papa durante l’incontro promosso dalla Comunità di Sant’Egidio: “Giovanni Paolo ci indicò questo compito, affermando: ‘La pace attende i suoi profeti. La pace attende i suoi artefici’. Ad alcuni parve vuoto ottimismo. Ma negli anni è cresciuta la condivisione e sono maturate storie di dialogo tra mondi religiosi diversi, che hanno ispirato percorsi di pace. È questa la via. Se c’è chi vuole dividere e creare scontri, noi crediamo nell’importanza di camminare insieme per la pace: gli uni con gli altri, mai più gli uni contro gli altri”.

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