DIOCESI – Sebbene all’ultimo momento, a causa delle previsioni meteorologiche avverse, sia stata annullata la processione prevista, tuttavia i festeggiamenti per il Santo Patrono di San Benedetto del Tronto si sono comunque svolti come da programma Mercoledì 13 Ottobre. Alle ore 17.00, nella Chiesa di San Benedetto Martire, il Vescovo Carlo Bresciani ha presieduto la celebrazione insieme ad altri sacerdoti della Diocesi, tra i quali don Guido Coccia, parroco della comunità locale, e don Patrizio Spina, vicario generale. Presenti nelle prime file tutte le massime autorità civili e militari: il Sindaco Pasqualino Piunti insieme ad alcuni assessori e consiglieri comunali, il questore ed il viceprefetto della provincia di Ascoli Piceno, il Comandante dei Carabinieri e rappresentanti della Guardia Costiera e della Finanza.
Il Vescovo Bresciani, dopo aver salutato cordialmente tutte le autorità presenti ed averle ringraziate per la loro partecipazione, durante l’omelia ha ricordato che “a fondamento della società non ci possono stare solo gli interessi individuali, i diritti individuali, il consenso o gli aspetti economico-materiali. Questi non bastano a fondare una solida e coesa società. E ciò per un motivo molto semplice: la società si fonda sulle relazioni di solidarietà, non sui beni materiali o sui diritti individuali. Ovviamente non si tratta di negare i diritti individuali, ma la società deve comporre questi con quella indispensabile solidarietà che fa degli individui una società.”.
“La società – ha proseguito il Vescovo Carlo – non si fonda sulle persone rivestite di autorità, per quanto necessarie, competenti e legittimate attraverso un consenso democratico, ma sul bene e, in modo particolare, sul bene comune da costruire in solidarietà. Ma è necessario che le persone siano motivate interiormente al bene comune. A ciò non basta l’imposizione della legge, anche se giusta, non basta la sua invocazione e neppure la moltiplicazione delle leggi. È necessaria una spiritualità di libera dedizione e sacrificio, di libera rinuncia ai propri interessi immediati rivendicati troppo spesso come diritti. Questa è la spiritualità cristiana che ha animato il martire san Benedetto, come ogni altro martire e santo cristiano. È la spiritualità di chi, nella fede, imita Gesù Cristo che dona se stesso per gli altri fino al martirio della croce.
Alla luce di tutto ciò – ha concluso il Vescovo Bresciani – credo che la domanda che oggi il martire nostro santo patrono ci lascia sia non tanto ‘Che cosa vuoi dalla tua città?’, ma ‘Cosa sei disposto a dare per il bene della tua città?’, non per una parte di essa, ma per la tua città nel suo insieme.”
Subito dopo la benedizione, il Vescovo Bresciani ha consegnato le chiavi della città al Sindaco Piunti il quale, a sua volta, le ha affidate idealmente al santo patrono. Terminata la celebrazione, tutte le autorità ed i fedeli si sono recati in processione verso la piazza dell’orologio per fare, come di consueto, la benedizione della città.
Dopo le consuete foto di rito, il Vescovo Carlo, don Guido ed alcuni fedeli si sono ritrovati presso la Chiesa di San Benedetto Martire per assistere al concerto del Quartetto d’Archi dell’Istituto Antonio Vivaldi che ha eseguito diversi brani di repertorio.