DIOCESI – Grande evento lunedì 18 Ottobre al Seminario Regionale di Ancona: alle ore 19:00, nella Chiesa adiacente, Parrocchia di San Michele Arcangelo, sono stati conferiti tre Ministeri del Lettorato ai seminaristi del quarto anno e sei dell’Accolitato per i seminaristi del quinto anno. Per la nostra Diocesi ha ricevuto il Lettorato Andrea D’Aprile, giovane seminarista di appena 24 anni residente nella città di Sant’Egidio alla Vibrata.
Alla celebrazione eucaristica, presieduta dal Vescovo Trasatti di Fano e Spina di Ancona, erano presenti i parroci di Sant’Egidio alla Vibrata, Don Luigino Scarponi e Don Marco di Giosia, oltre ai genitori, al fratello e alla sorella di Andrea e ad alcuni amici in numero ristretto per ottemperare alle normative anti-Covid. Erano altresì presenti Don Federico Pompei e Don Pino Raio della Parrocchia San Pio V di Grottammare ove in nostro seminarista il sabato e la domenica svolge la sua esperienza pastorale, dopo aver servito negli anni precedenti la comunità parrocchiale di Castignano.
Queste le parole di Andrea D’Aprile: “Desidero subito mettere in chiaro che, nonostante mi trovi negli anni conclusivi di seminario e sia contento di ciò, comunque rimango una persona in formazione a cui manca ancora un po’ per diventare sacerdote. La mia vita ha preso un orientamento ben preciso il 3 Agosto 2014. Ero in un pellegrinaggio col mio gruppo parrocchiale e, durante la Messa, mentre un sacerdote stava facendo l’omelia, si incisero nel mio cuore alcune parole di un passo biblico, ossia Isaia 55,2. Oggi, con maggior chiarezza, comprendo che quel giorno non capii esattamente chi volessi diventare (prete, marito o qualcos’altro), ma capii distintamente che non intendevo vivere la vita per me, bensì per gli altri. All’epoca facevo i primi anni di scuola superiore, per cui avevo avanti ancora degli anni da vivere e tante altre belle cose da scoprire. Durante gli anni delle superiori sono successe moltissime cose, ma sempre dentro custodivo la memoria di ciò che era accaduto quel giorno in quel pellegrinaggio. Dopo non poche fatiche, arrivai nell’estate del 2016 a prendere il diploma. Quell’estate non fu proprio semplice: mi ritrovavo finalmente a decidere cosa fare della mia vita, ma ero molto spaesato. Ricordo che, con l’ausilio di mio zio sacerdote, un pomeriggio riuscii a fare chiarezza su alcuni dubbi e mi recai alcuni giorni dopo in seminario per chiedere agli educatori se potevo provare l’esperienza del propedeutico. L’anno propedeutico – per chi non lo sapesse – è un anno di discernimento, che precede gli anni di seminario ufficiale, durante il quale si mette giustamente subito al vaglio la propria vocazione. Trascorso così l’anno propedeutico, grazie anche all’aiuto dei formatori, compresi che intendevo proseguire il cammino di discernimento. Tra alti e bassi, sono passati gli anni di seminario fino ad arrivare al terzo, durante il quale è arrivata la pandemia, un’ulteriore momento di riflessione. Sempre sostenuto dai formatori, ho capito che avevo bisogno di staccare un attimo dal seminario per verificare nella vita di ogni giorno alcune cose del mio percorso. Nel pensare questa esperienza da fare fuori dal seminario, gli educatori mi hanno consigliato l’università ed io, seppur con un po’ di titubanza iniziale, ho finito per accettare la sfida. L’esperienza universitaria, presso la Facoltà di Filosofia a Macerata, oltre ad arricchirmi culturalmente, mi ha insegnato tante cose ed è stato un tempo in cui sono riuscito a fermarmi un attimo per capire cosa stava accadendo nella mia vita. Questa estate, prima di rientrare in seminario, mi son preso alcuni giorni di silenzio e preghiera. In quei giorni mi si è fatto ancora più chiaro che ciò che voglio è “guadagnare tutte le persone a Cristo” e che il modo più bello per me di incarnare questa cosa è il presbiterato diocesano. Eccomi dunque arrivato ad oggi: sono in seminario a fare il quarto anno di formazione e attualmente nel weekend il nostro Vescovo mi ha mandato a prestare servizio nella Parrocchia di San Pio V a Grottammare. Sono molto grato a Dio per il Ministero del Lettorato che ho ricevuto qualche giorno, un ministero con cui ti viene affidato l’impegno della Parola di Dio quale Parola di salvezza per te, per i fratelli e le sorelle di tutto il mondo. Sono molto grato per questo dono, rispetto al quale mi sento davvero piccolo, e spero che la Parola di Dio possa sempre più diventare la fonte da cui scaturirà il mio essere e il mio fare.”
Al termine della celebrazione eucaristica il seminario ha offerto un delizioso buffet all’aperto. Queste le parole di Don Marco Di Giosia: “Il clima serale, eccezionalmente mite considerando la stagione, e la fraterna accoglienza di tutto il seminario con a capo il Rettore Don Claudio Marchetti, hanno lasciato nel cuore di tutti noi un vivo senso di Gioia e Pace nel Signore Nostro Gesù Cristo, pastore delle nostre anime, oltre al desiderio di benedire e pregare per l’opera educativa che il Seminario Regionale svolge in favore delle Diocesi delle Marche.”