“Ascoltiamo le grida asfissianti dei poveri e dei più vulnerabili, che lottano per sopravvivere alla fame e all’esclusione sociale, e ora lottano anche per respirare, mentre la pandemia del Covid-19 impatta in modo indescrivibile sul nostro mondo”.
Ma anche, “soffriamo per le grida di estinzione dei nostri ecosistemi”, e “la continua contaminazione della nostra terra, acqua e aria”, anche per la “deificazione dei mercati, i benefici immediati e l’avidità, a svantaggio della giustizia sociale ed ecologica”. Sono le denunce dell’Alleanza delle reti ecclesiali per l’ecologia integrale, che raggruppa le realtà ecclesiali dei cinque Continenti impegnate nella difesa e promozione dei maggiori e più delicati ecosistemi, contenute nel documento intitolato “Costruiamo una comunità planetaria che custodisca tutta la vita nella terra”. I firmatari si appellano ai leader mondiali “perché si sveglino e affrontino questa sfida con uno spirito di rinnovamento, senza applicare sempre le solite misure”. Infatti, non basta reclamare e promettere obiettivi come le emissioni zero “semplicemente confidando in aggiustamenti semplicemente basati sulla tecnologia”. Piuttosto, nel porre “obiettivi chiari e precisi” per il 2030, occorre “un cambio di paradigma”, e ciò significa “cambiare i cuori e le menti”, ma anche “le politiche e le pratiche, verso una mentalità di cambio di sistema”.
Il messaggio viene commentato, per il notiziario del Celam, dal coordinatore del gruppo che ha stilato il documento, Mauricio López, già segretario esecutivo della Repam. L’alleanza, afferma, “nasce da un processo di articolazione delle reti territoriali, assumendo il mandato e l’impegno dell’enciclica papale Laudato si’, per la cura della casa comune”. Tale realtà prende origine “da esperienze esistenti, ma nate soprattutto alla luce dell’esperienza della territorialità panamazzonica” e del Sinodo, la cui esperienza è sfociata nei quattro sogni indicati dal Papa: sogno sociale, sogno ecologico, sogno culturale e sogno ecclesiale. “Questa presa di posizione che vi presentiamo – continua López – è uno sforzo per dare volti, per dare voce, per presentare le testimonianze vive di uomini e donne del territorio, affinché oltre alle posizioni politico-scientifiche, e in chiave spirituale ecclesiale, possano rivelare storie concrete”.
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