La Città è pronta per accogliere la tradizionale Fiera di San Martino, in programma domani mercoledì 10 e dopodomani 11 novembre. Tutte le vie del centro comprese nel quadrilatero dedicato alla manifestazione – oltre 9000 mq, compresi tra la Ss16, il Lungomare, via Cavour e via Sauro – sono contrassegnate dai cartelli che ricordano i divieti di transito e di sosta, che scatteranno alle ore 4 di mercoledì 10 e varranno fino alle ore 8 di venerdì 12 per le operazioni di pulizia stradale.
Come tutte le iniziative pubbliche, anche la storica manifestazione grottammarese è stata segnata dalla pandemia. Mancata nel calendario del 2020, l’edizione 2021 è caratterizzata da un’organizzazione ancora più puntuale, sia dal punto di vista dell’ordine pubblico che della sicurezza sanitaria. I visitatori potranno accedere alla Fiera solo con “green pass” e mascherina, fanno eccezione i residenti all’interno del perimetro mercatale; gli operatori – 348 gli ambulanti e espositori commerciali, 15 le associazioni no profit – troveranno una logistica rinnovata, soprattutto nelle vie di maggior affluenza di persone.
L’occasione si presta per sperimentare nuovi assetti futuri, come sottolinea l’assessore Lorenzo Rossi relativamente all’investimento organizzativo di questa edizione: “Nonostante lo stop di un anno e la celebrazione di questa edizione ancora dentro una situazione difficile, abbiamo assegnato un numero enorme di posteggi, che continua a rendere San Martino una delle fiere più grandi del centro Italia. La riduzione, inferiore al 20%, dei partecipanti, che spero già il prossimo anno sarà sanata, ci ha consentito però una riorganizzazione della disposizione dei banchi lungo alcune vie e su alcuni incroci tali da alleggerire potenziali assembramenti. In futuro, potremmo pensare a una estensione ulteriore del perimetro se questa soluzione sarà gradita”.
Sulle origini della Fiera non si hanno notizie certe. Si sa che durante la metà del XVIII secolo si basava principalmente sullo scambio di materie prime e prodotti agricoli con manufatti semilavorati o prodotti finiti. La sua particolarità consisteva nell’essere una fiera “franca”, cioè un mercato a cui potevano partecipare tutti, senza particolari controlli sulla provenienza delle merci. In epoca moderna, la fiera ha perso il suo carattere prettamente rurale e, pur mantenendo quello commerciale, si qualifica soprattutto come momento di festa e di incontro.
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