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Ocse, nel III trimestre continua a crescere il commercio di merci del G20

La crescita del commercio di merci del G20 in termini di valore ha visto un netto rallentamento nel terzo trimestre del 2021, sebbene i livelli rimangano ai massimi storici, riflettendo in parte il forte aumento di prezzi delle materie prime. L’aumento dei costi di spedizione e la ripresa dei viaggi hanno stimolato una crescita più rapida degli scambi di servizi, con le esportazioni per il G20 che si avvicinano ai livelli del 2019. Lo rende noto oggi l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse) diffondendo le tendenze del commercio internazionale nel III trimestre 2021, periodo nel quale “per il G20 ha raggiunto un livello record, dopo quattro trimestri di crescita sostenuta”.
Le esportazioni e le importazioni di merci del G20, viene rilevato, sono aumentate dello 0,9% e dello 0,4% nel terzo trimestre del 2021 rispetto al trimestre precedente, misurate in dollari statunitensi correnti destagionalizzati. “Ciò – spiega l’Ocse – rappresenta un marcato rallentamento rispetto alla prima metà dell’anno, quando l’aumento dei prezzi delle materie prime ha aumentato il valore delle merci scambiate”. La crescita delle esportazioni e delle importazioni di servizi per il G20 è stimata intorno al 5,1% e al 5,8% nel terzo trimestre del 2021. Le stime preliminari si confrontano con i tassi più lenti del 3,1% e del 4,8% registrati nel secondo trimestre per export e import.
In Europa, il commercio di merci è diminuito nel terzo trimestre rispetto al precedente. Le esportazioni si sono contratte dello 0,5% nell’Ue, con un calo delle spedizioni di macchinari e veicoli che ha colpito in particolare Germania (-1,9%) e Italia (-1,5%). In controtendenza, le esportazioni francesi hanno registrato un lieve aumento (+1,0%). Ad eccezione della Germania (-2,2%), le importazioni di beni sono aumentate moderatamente in tutta l’Ue (+0,4% complessivamente, +2,0% per l’Italia e 1,7% per la Francia). Dopo l’espansione a due cifre nel secondo trimestre, le esportazioni si sono contratte del 4,5% nel Regno Unito, riflettendo in parte minori spedizioni di prodotti farmaceutici rispetto al secondo trimestre. Analogamente all’Europa continentale, le importazioni sono aumentate marginalmente (0,6%) mentre nell’Ue 27 hanno registrato un +0,4%.

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Carletta Di Blasio: