SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA – Si terrà Venerdì 3 Dicembre, alle ore 21:00, presso la Chiesa di San Giuseppe in Paolantonio di Sant’Egidio alla Vibrata, l’incontro con la giornalista, scrittrice e blogger Costanza Miriano e la scrittrice abruzzese Lisa Zuccarini. La serata sarà introdotta dal parroco don Marco Di Giosia il quale dichiara: “L’evento, dal titolo “Niente di ciò che soffri andrà perduto”, consisterà in un dialogo tra due spose e madri che racconteranno ai presenti episodi divertenti della maternità, ma anche vicende che forniranno importanti spunti di riflessione sia sul significato di essere madri sia sulla Croce, ma in un’ottica nuova e rivoluzionaria. Invito tutti a partecipare.”
Per l’occasione abbiamo incontrato Lisa Zuccarini alla quale abbiamo chiesto qualcosa in più sulla sua vita, sul suo libro e sull’incontro di Venerdì.
Chi è Lisa oggi?
Lisa è una donna di 38 anni, originaria di Chieti, ma impiantata per amore in provincia di Teramo. Di mestiere fa la moglie e mamma h24, accudisce marito e figli e ad oggi è quello che l’appaga e a cui si sente vocata.
Chi era Lisa ieri?
Un aspirante medico, che ha condotto con profitto gli studi universitari di medicina e chirurgia fino ad un passo dalla laurea, quando un discernimento, cominciato già qualche anno prima, ha messo in discussione tutto. Da lì la decisione di sposarsi senza attendere oltre e dedicarsi alla famiglia totalmente.
Cosa c’entra con la parrocchia di Paolantonio?
Grazie principalmente alla famiglia di mio marito, che frequentava già da tempo gli incontri di don Marco sull’impronta di quelli di don Fabio Rosini (I dieci Comandamenti, i sette segni nel Vangelo di Giovanni…), in coppia abbiamo deciso di seguire le catechesi in questa parrocchia e ne abbiamo tratto benefici. Gli incontri nutrivano quella parte di noi che durante il fidanzamento avevamo curato, il rapporto con Cristo, che però con il matrimonio facevamo fatica a mantenere costante.
Perché il libro “Doc a chi?! Cronache e disastri di una mamma col camice appeso al chiodo”?
Alle soglie del 2021 ho sentito il bisogno di dare una forma concreta e unitaria a tanti pensieri che spargevo per iscritto sul web tramite la mia pagina social. All’inizio il progetto era nato come l’idea di una lode a Dio nel mezzo delle disavventure della vita di una mamma media che si trova ad affrontare pressoché da sola, e anche in lock down ultimamente, la gestione di due bimbi piccolissimi. Cose come frittate bruciate, carrelli della spesa spinti tenendo in braccio un bimbo mentre l’altro tenta di evadere dal suo posto, auto parcheggiate ad un chilometro dallo studio della pediatra mentre piove, la normalità della vita di una mamma moglie. Cose che, ad un certo punto, mi sono accorta essere la normalità per tante, tantissime amiche nella mia stessa condizione, con cui ci si scambiano telefonate e sfoghi, perché di fatto di sentire una mamma che si lagna per il vestito buono macchiato per sempre di omogeneizzato al pesce non interessa a nessuno, se non a chi la capisce immediatamente perché si trova nella sua stessa condizione! Poi, però, il progetto, grazie alla lungimiranza dell’editore, è diventato più ampio, così alle cronache ironiche della vita (anche le tragedie più grandi come l’orecchino col brillante risucchiato dall’aspirapolvere vanno prese con brio altrimenti ci si deprime e non è da cristiani), si sono aggiunti gli episodi che mi hanno accompagnata durante i tirocini negli ospedali, storie di vita vera e di croci, in cui però la Grazia opera sempre e nonostante tutto.
Da cosa nasce l’occasione di Venerdì, la relazione con Costanza Miriano e la sua presenza all’incontro?
Con Costanza Miriano è nato un rapporto epistolare anni fa, complice un episodio in cui mandai mio marito a farle firmare una copia del suo libro per me, non potendo io incontrarla personalmente per una gravidanza che mi chiedeva di stare a riposo. Da allora, tramite i social, si è mantenuto un contatto che è durato nel tempo, fino a che leggendo le mie esternazioni da mamma scombinata è stata lei a suggerirmi più volte di scriverne un libro. Quando l’ho scritto davvero, le ho chiesto di farmi da madrina con una sua prefazione e lei ha accettato con la gioia e la disponibilità che la contraddistinguono. L’incontro di Venerdì vedrà dialogare due donne mamme e mogli per vocazione, una giornalista e scrittrice affermata, con un grande senso dello spirito, e una dilettante della scrittura, che la guarda come un esempio da seguire. Il tema della conversazione prende spunto spunto dall’ultimo libro della Miriano, “Niente di ciò che soffri andrà perduto. Mistica della vita quotidiana”. Quindi il tema sarà la Croce, ma in un’ottica rivoluzionaria e ribaltata, la sofferenza, quella piccola di ogni giorno, come quella devastante di una malattia mortale, di un adulterio, vista come occasione di avvicinamento a Cristo che nella Croce vuole incontrarci e insegnarci che abbiamo bisogno tutti di Salvezza, che senza Lui non c’è ricchezza che valga la pena vivere né prova che si possa affrontare. Credo che, in questo senso, le visioni di Costanza e mia siano sovrapponibili, solo che lei è bravissima a scriverne e io me la cavo. Sarà un bell’incontro, una sfida per due donne che hanno tanto in comune perché in comune hanno Dio. E alla fine è quello che conta.