A Dio! Sta ormai avvicinandosi il tempo di concludere il viaggio su questa bella aiuola del creato (che ho amato e desiderato sempre più ricca di giustizia, di bontà, di onestà, di fraternità) per tornare alla patria definitiva: la “casa” e il “cuore” di quel Dio che Gesù mi ha fatto conoscere come Padre chiama e perdona. In questo Dio ho creduto e credo ed ora spero di incontrarlo finalmente faccia a faccia e di vederlo così come gli è (1Gv 3,2), svelandomi il suo volto che ho tanto desiderato conoscere: “il tuo volto, signore io cerco: non nascondermi il tuo volto”! (Sal 27).
Mi prenda per mano in questa trasferta, accompagnandomi nel tunnel del passaggio, la Vergine Maria, la mamma tenerissima di Gesù e madre della mia identità cristiana, del mio sacerdozio, del mio episcopato: Lei, Augusta protettrice della diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto come, Virgo Lauretana e dell’arcidiocesi di Perugia – Città della Pieve come Mater gratiarum, invocata innumerevoli volte con l’antica preghiera della Chiesa: prega per me, peccatore, ma figlio tuo, adesso e nell’ora della mia morte! Mi accompagni anche il mio santo concittadino Giuseppe, per la cui migliore conoscenza mi sono a lungo adoperato.
E con la sua ultima invocazione intendo chiudere anch’io la mia esistenza terrena: Santa Maria, succurre miseris! Intendo rinnovare anche alla fine l’offerta che fu della mia giovinezza: Signore, ti do tutto, ma tu dammi un sacerdozio splendido! Lui è stato di parola; io, forse, non sempre! E per questo torno a chiedergli di nascondermi nella ferita del suo cuore. Quanto al luogo della sepoltura sia consentito esprimere un legittimo desiderio: gradirei essere sepolto nella cattedrale della mia prima diocesi, San Benedetto del Tronto.
È diocesi da me fondata per volontà del grande Papa San Giovanni Paolo II, che desiderò far visita questa sua creatura da me restaurata e decorata con un grandioso affresco apsidale dedicato ai miei genitori Assunta e Felice Chiaretti. Sono grato che questo mio desiderio potrà essere soddisfatto.
Quale che sia la terra che mi accoglierà, sarà sempre residenza provvisoria in attesa della risurrezione per vivere in eterno nel cielo di Dio, Padre misericordioso!».