DIOCESI – Si è svolta Martedì 7 Dicembre, alle ore 21:15, presso la Parrocchia Madonna della Speranza di Grottammare, la Veglia dell’Adesione all’Azione Cattolica 2021 che è stata presieduta da don Lanfranco Iachetti e concelebrata da don Luigino Scarponi. L’incontro, dal titolo “Maria, il tessuto nuovo dell’umanità“, ha visto la partecipazione di una piccola delegazione per ogni Consiglio Parrocchiale: visto l’andamento dei contagi Covid, infatti, si è pensato di limitare gli spostamenti e garantire la sicurezza di tutti, invitando solo una rappresentanza e non tutti gli associati. Per i non presenti, associati e simpatizzanti, l’evento è stato trasmesso in diretta su You Tube.
Durante la veglia gli animatori hanno sottolineato come il dialogo tra Dio e l’uomo assomigli all’incrociarsi tra i fili di ordito e i fili di trama in un tessuto. Dio stende i propri fili verticali – l’ordito, costituito dalla creazione del giardino in cui sono posti Adamo ed Eva – e dona all’uomo il filato orizzontale che serve a formare la trama, lasciando però a lui di farlo scorrere correttamente nell’ordito, cosicché si formi un buon tessuto. La stoffa di Dio, che l’amore, non si fa però senza spoletta. La spoletta di Maria ha creato un tessuto nuovo, manifestando perfettamente la trama che Dio aveva in mente. Adamo ha strappato il tessuto di Dio; Maria ha tessuto Dio nella sua carne. Durante la celebrazione sono stati compiuti alcuni gesti per simboleggiare questi concetti: prima alcuni presidenti parrocchiali hanno poggiato su un drappo bianco alcune foglie come invito a deporre le vecchie vesti e farsi rivestire di nuove vesti, quindi, a seguire, altri hanno portato una tunica sul manichino vicino all’altare, vestendolo con abiti nuovi.
Dopo la lettura del Vangelo secondo Luca – e precisamente del passo in cui l’angelo Gabriele annuncia a Maria la sua futura maternità – don Lanfranco Iachetti ha commentato: “È provvidente stasera guardare la Madonna che si è quasi messa in sintonia con la celebrazione.
La vedete a distanza, come viene imposto in questo periodo di pandemia, ma, con la genialità tipica delle donne, si fa ben notare: è, infatti, salita sul tetto della nostra casa ed è appesa ad un filo. Questo filo nasce nel telaio della casa degli inizi, dove Maria era umile e povera. Ecco la sua caratteristica principale: la semplicità.
La spoletta che ho appoggiato sulle mani di Maria è un simbolo: la spoletta va su e giù, ma non fa rumore; cerca solo un’apertura. Con questi segni vogliamo accorgerci che le grandi cose partono da un unico filo che custodisce tesori preziosi, ma che dobbiamo tessere.
Maria non ha avuto molte relazioni, al contrario di quello che succede oggi, in cui tutti, invece, puntano sulle relazioni.
Noi vogliamo essere la trama, quel tessuto nuovo che Maria vuole riconsegnare alle nostre mani, al telaio del nostro quotidiano, dove ci sono tante paure. Noi dunque dobbiamo essere nella nostra storia, nella nostra Chiesa, nella nostra associazione. E dobbiamo avere abiti mutanti: del resto, dopo un po’, l’abito va cambiato. Sul telaio, infatti, a volte ci possono essere degli inghippi, dei nodi e il filo si può anche spezzare, ma noi lo riannoderemo e il nostro tessitore, che è Dio, non ci farà vedere la giuntura. È questa la bellezza di poter tessere l’abito a misura di Dio.
Stasera Maria vuole dirci: ‘Vestiti da Dio. Vestiti di Dio’. Vogliamo dunque chiedere alla Madonna di tessere un vestito nuovo, cucito bene addosso a noi. Maria stasera ci ridà il capo: con questo filo, siamo tutti parte della trama di Dio. Maria, infatti, è il tessuto nuovo, la trama che Dio aveva in mente. Lei ha tessuto Dio nella sua carne, così vogliamo fare anche noi. Perciò, adesso prenderò la spoletta che ho intrecciato nelle mani della Madonna e passerò un filo dorato tra tutti voi presenti: il gesto formerà la trama del tessuto nuovo e rimanderà anche al filo di un vestito che tiene insieme i vari pezzi e nessuno lo vede, se non il Sarto che ce l’ha messo. Poi opererò un taglio, ad esprimere il passaggio dal buio alla luce, come quando si nasce: bisogna un po’ tagliare prima di venire alla luce.”
Il gesto, che ha coinvolto emotivamente tutti i partecipanti, si è concluso con la consegna delle tessere ai Presidenti dei Consigli Parrocchiali da parte del Presidente dell’Azione Cattolica Diocesana, Lorenzo Felici, il quale ha dichiarato: “È passato un anno. Lo scorso Dicembre correvamo perché c’era il coprifuoco e dovevamo rientrare presto. Quest’anno, invece, ce la possiamo prendere con un po’ più di calma. È il segnale che stiamo tornando ad abitare le nostre parrocchie, i nostri gruppi. In questo momento quello che l’associazione ci chiede, quello che la Chiesa ci chiede è di essere presenti. Desideriamo un’Azione Cattolica che sappia donarsi a tutta la Chiesa, la Chiesa Diocesana, la Chiesa Italiana, la Chiesa Universale. Mentre noi parliamo, alcuni nostri associati stanno collocando, presso il parco antistante la Chiesa, un tiglio che verrà interrato domani mattina, una pianta come segno di abitare il mondo. L’immagine di questa pianta un po’ spoglia ci ricorda le parole di don Tonino Bello: “Sapremo essere profeti, sapremo vedere le gemme sui rami quando tutti vedono le foglie cadere”.
Questo è l’augurio che faccio all’Azione Cattolica di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto Marche. Buona Festa dell’Adesione!” Nel link il video completo:
Il Presidente Felici ha poi proceduto a ringraziare i sacerdoti intervenuti, i tecnici che hanno permesso la diretta e tutti i presenti.
Al termine della celebrazione c’è stato un omaggio a due figure importanti della nostra Diocesi: sono state proiettate alcune immagini storiche di don Osvaldo Cataldi, di cui ricorre il decennale della morte, e di monsignor Giuseppe Chiaretti, primo vescovo della nostra diocesi che è venuto a mancare pochi giorni fa.
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