- L'Ancora Online - https://www.ancoraonline.it -

Caritas, Elisa, Anastasia, Deivi e Lamine: “Ci sentiamo parte di una famiglia”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Da alcuni mesi Mamadou Lamine Bah, Anastasia Marconi, Deivi Hasani ed Elisa Bedetta, giovani che hanno tra i 21 e 26 anni, svolgono diverse attività presso la Caritas di San Benedetto del Tronto.

Anastasia dal mese di agosto collabora presso la Caritas, perché questa scelta?
Ho scoperto il bando per il Servizio civile tramite i canali social, e subito ho pensato che sarebbe stato bello coniugare l’ultimo anno di studi con un periodo di servizio alla comunità locale, così mi sono iscritta. In Caritas svolgo diverse attività: mi occupo del centro di ascolto, del servizio mensa, del servizio distribuzione dei viveri e della segreteria. Se dovessi scegliere il servizio che più mi sta a cuore direi il centro di ascolto perché ho la possibilità di entrare in relazione con le persone, conoscere le loro storie. Uno servizio faticoso, perché spesso le persone portano con loro vissuti dolorosi e un presente privo di speranza, dunque ascoltarli è un privilegio, ma anche emotivamente forte. Nell’accoglienza e nell’ascolto dell’altro trovo la mia vocazione. Due sono i percorsi che mi hanno permesso di prenderne coscienza, lo scoutismo e l’università. Sono laureata alla triennale di Servizi Sociali all’Università di Macerata e sto per concludere la magistrale in Gestione delle politiche, dei Servizi Sociali e della mediazione interculturale all’Università di Urbino. Non so cosa farò esattamente in futuro, per il momento sono grata di svolgere questa esperienza presso la Caritas, dove mi sento sinceramente amata, come in una grande famiglia.

Elisa lei ha 26 anni, e da 10 anni collabora in una parrocchia come catechista ed è una volontaria presso la Caritas.
Dieci anni sembrano tanti, ma a me sono passati velocemente. All’età di 16 anni don Gianni, direttore della Caritas, in preparazione alla Santa Cresima ci ha chiesto di renderci utili in parrocchia. Il 30 maggio del 2016 fu inaugurato il nuovo centro d’ascolto. Inizialmente ero spaventata, avevo timore di sbagliare, non capire i bisogni delle persone, soprattutto di quelle straniere, dunque di non essere all’altezza nel gestire le varie situazioni. Poi, col passare del tempo, ho capito come lavorare al meglio, anche grazie al sostegno degli altri volontari. L’attività della Caritas della nostra parrocchia è ormai consolidata da vari anni e si articola principalmente nel centro di ascolto, nella distribuzione di viveri e vestiario. Sicuramente questa esperienza mi insegna a non aver più paura delle persone e delle situazioni difficili da gestire, ma soprattutto mi forma a livello personale, emotivo e relazionale. Il contatto con le persone che frequentano la Caritas lascia ogni volta qualcosa che non si misura ma che, certamente, arricchisce.

Deivi, lei ha 22 anni e dallo scorso mese di maggio svolge il Servizio Civile presso la Caritas
Ho iniziato quest’esperienza in quanto sentivo il bisogno di aiutare chi un aiuto non ce l’ha, soprattutto dopo la situazione in cui ci troviamo a causa della pandemia. Attualmente sono al secondo anno di economia, tuttavia studiando mi rendevo conto che mancava qualcosa, che quello che stessi facendo fosse solo per me e in parte l’esperienza in Caritas ha colmato questo “vuoto”.  I servizi, dal punto di vista pratico, sono principalmente quattro, il vestiario, la distribuzione dei pacchi viveri, la segreteria e il centro di ascolto, dove noi ragazzi del servizio civile ruotiamo mensilmente, tuttavia il servizio in Caritas non si riduce solo a questo, bisogna essere sempre pronti ad aiutare il prossimo in qualsiasi modo possibile.  Per ora l’esperienza in Caritas è fantastica e va ben oltre le mie aspettative; spero continui così.

Lamine lei è tra i ragazzi che la Caritas ospita e da qualche tempo svolge il Servizio civile
Ho 21 anni e provengono dalla Guinea. Quando sono arrivato in Caritas inizialmente ero un po’ spaventato, non riuscivo a relazionarmi bene con le persone, poi è stato il direttore della Caritas a consigliarmi di fare quest’esperienza. Allora non sapevo nulla di questa realtà, mi sono lasciato coinvolgere perché ho intravisto nel Servizio civile qualcosa che potesse fare bene prima di tutto a me stesso. A maggio ho iniziato il Servizio,  nella nostra struttura si svolgono quattro servizi che sono: vestiario, centro d’ascolto, distribuzione viveri e la mensa. Nello svolgere queste attività sono riuscito a relazionarmi con tante persone, ho stretto molti amicizie e rapporti sia con i volontari e sia con le persone che aiutiamo. E mi trovo molto bene. Inoltre frequento l’Ipsia.