Video realizzato grazie al contributo del Sovvenire diocesano.
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Venerdì 17 dicembre, presso la Cattedrale Madonna della Marina di San Benedetto del Tronto, è stato inaugurato l’anno Accademico della scuola di formazione Teologica diocesana.
Don Lorenzo Bruni ha salutato i presenti dicendo: “Apriamo questo nuovo anno con sentimenti di gratitudine, ogni venerdì ci ritroviamo in questa piccola realtà della scuola di formazione teologica. Quarantotto anni fa cominciò questo cammino ad opera dei Padri Sacramentini, in particolare con padre Giuseppe Crocetti, ora la scuola prosegue con il vescovo Carlo Bresciani, i sacerdoti della diocesi e i laici. Ringrazio don Leonardo Lepore per avere accettato il nostro invito”.
Don Patrizio Spina, vicario della diocesi ha detto: “Iniziamo questo incontro felici di ascoltare la Parola di Dio, sarà don Leonardo ad accompagnarci con la sua riflessione”.
Don Leonardo Lepore ha iniziato la sua riflessione affermando: “Ringrazio don Lorenzo, responsabile della scuola, ringrazio don Patrizio e il vescovo Carlo. Ringrazio voi per la vostra presenza. Il titolo è: “Quando sono scosse le fondamenta” dal Salmo 11, versetto 3. Ci troviamo in un momento particolare della storia e tante sono le difficoltà che affrontiamo ogni giorno. Possiamo cogliere alcuni tratti di queste crisi che ci ritroviamo a vivere in questo periodo difficile”.
Don Leonardo ha parlato della crisi climatica, del riscaldamento globale e dei fenomeni atmosferici straordinari che ogni anno sono maggiori, ha ricordato che l’emergenza sanitaria purtroppo non è ancora terminata e infine ha sottolineato che più si va avanti e più la società da meno spazio alla riflessione e allo studio, tutti vogliono risposte immediate anche se l’argomento è piuttosto serio e delicato. Si esigono soluzioni semplici, spesso caratterizzate da frasi brevi inviate sui social. Il ragionamento, lo studio, la capacità di riflessione acquistano sempre meno valore.
Don Leonardo ha poi sottolineato come la società sta intraprendendo una singolare metodologia di studio: si crea da una parte lo studio capillare di singole materie e argomenti e dall’altro si verifica la mancanza assoluta di studio. “In una situazione come questa, dove la vita quotidiana si trova ad affrontare determinate difficoltà, cosa deve fare il singolo individuo?”, a questa domanda don Leonardo ha risposto: “Dobbiamo essere capaci di accogliere l’altro, scoprirci vicini e parte della stessa cosa. San Paolo ci rammenta che “Uno solo è il corpo e tante sono le membra”…Noi siamo innestati in Cristo, noi siamo membra vive della Chiesa. Facciamo parte, con le nostre diversità, di un solo “corpo”.
L’unità vale più dell’essere, dobbiamo avere il coraggio e il tempo per rimanere uniti. La potenza viene da Dio, tutto proviene da Dio. Da Lui siamo sostenuti, anche l’Eucarestia ci sostiene, ci dà forza. Le nostre diversità devono unirsi. Prima c’è l’appartenenza a Cristo e poi c’è l’appartenenza al Corpo, è Cristo che ci fa sentire membra. Siamo chiamati ad edificare il Corpo di Cristo nel servizio. Ognuno di noi ha carismi che può mettere al servizio degli altri, così si superano le crisi, aiutandoci l’un l’altro, accogliendoci e sostenendoci reciprocamente, riscoprendo chi siamo: membra di uno stesso Corpo”.
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