DIOCESI – Prosegue il nostro viaggio all’interno delle realtà ecclesiali della diocesi. Questa settimana vi proponiamo la testimonianza di Don Luigino Scarponi, Assistente Unitario dell’Azione Cattolica della diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto e che si è soffermato sull’importanza di entrare a far parte dell’Azione Cattolica, una realtà ecclesiale aperta a giovani e adulti.
Don Luigino: «Nella fede vigono le regole evangeliche dell’Iniziazione Cristiana: “vieni e vedi”. Così, un giovane o un adulto per entrare a far parte dell’Azione Cattolica, come per tutte le realtà ecclesiali, ovvero associazioni, movimenti, gruppi, deve incontrare sulla propria strada un cristiano convinto che vive la “missionarietà”: caratteristica essenziale del Cristiano e quindi dell’aderente all’Azione Cattolica. L’altra caratteristica è la “territorialità”, legata alla “popolarità”. Quest’ultima, è propria dell’AC, e la porta a vivere direi in “simbiosi” con la Parrocchia. E’ impensabile un’associazione di AC slegata dalla Parrocchia, a meno che non abbia una valenza ulteriore movimentista come il Msac o il Mlac o la Fuci.
Un giovane o un adulto che abbia fatto correttamente l’Iniziazione Cristiana troverà naturale l’aderire all’AC. Dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II, lo Spirito Santo ha suscitato molteplici movimenti, associazioni, gruppi. L’Azione Cattolica è rimasta fedele al suo mandato originario esplicitato proprio dal Concilio. Nel Decreto Sull’apostolato Dei Laici: Apostolicam Actuositatem al paragrafo 20 l’Azione Cattolica così recita: “Da diversi decenni i laici sono andati consacrandosi sempre più all’apostolato in unione particolarmente stretta con la gerarchia, per fini propriamente apostolici, con il nome di Azione Cattolica”.
Di seguito le note caratteristiche:
a) Il fine apostolico della Chiesa, cioè l’evangelizzazione e la santificazione degli uomini e la formazione cristiana della loro coscienza, in modo che riescano ad impregnare dello spirito evangelico le varie comunità e i vari ambienti.
b) I laici, collaborando con la gerarchia, portano la loro esperienza e assumono la loro responsabilità nella Chiesa.
c) I laici agiscono uniti affinché sia meglio espressa la Comunità della Chiesa e l’apostolato riesca più efficace.
d) Questi laici, agiscono sotto la superiore direzione della gerarchia medesima, la quale può sancire tale cooperazione anche per mezzo di un “mandato” esplicito.»
«Chi aderisce all’Azione Cattolica – conclude Don Luigino Scarponi – ama la Chiesa nella sua espressione più vitale: la Parrocchia».
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