“La missione del dirigente cristiano assomiglia, per molti aspetti, a quella del pastore, di cui Gesù è il modello, e che sa andare davanti al gregge per indicare la via, sa stare in mezzo per vedere quello che vi accade, e sa anche stare dietro, per assicurarsi che nessuno perda contatto”. Ne è convinto il Papa, che ricevendo oggi in udienza un gruppo di imprenditori francesi ha ricordato loro: “Ho esortato spesso i preti e i vescovi ad avere l’odore delle pecore, a immergersi nella realtà di quanti sono loro affidati, conoscerli, farsi prossimi ad essi. Credo che questo consiglio vale anche per voi!”. Di qui l’invito ad “essere vicini a coloro che collaborano con voi a tutti i livelli: a interessarvi alla loro vita, a rendervi conto delle loro difficoltà, delle sofferenze, delle inquietudini, ma anche delle loro gioie, dei progetti, delle speranze”. “Esercitare l’autorità come un servizio richiede di condividerla”, il monito di Francesco, secondo il quale “il dirigente cristiano è chiamato a considerare con attenzione il posto assegnato a tutte le persone della sua azienda, comprese quelle le cui mansioni potrebbero sembrare di minore importanza, perché ciascuno è importante agli occhi di Dio”.
“Anche se l’esercizio dell’autorità richiede di prendere decisioni coraggiose e a volte in prima persona, la sussidiarietà permette a ciascuno di dare il meglio di sé, di sentirsi partecipe, di portare la propria parte di responsabilità e di contribuire così al bene dell’insieme”, ha concluso il Papa.