RIVIERA – Mentre le bollette dell’energia elettrica raddoppiano c’è un brusco calo del lavoro: è quanto segnalo diversi ristoratori del territorio. In molti, proprio per far fronte agli alti costi, hanno deciso di ridurre il servizio oppure di restare chiusi per qualche settimana. «Con l’aumento del numero dei casi positivi – spiega Emanuele Alessiani del ristorante la “Trattoria degli Orti” a Grottammare – il lavoro è pressoché fermo, quasi al livello dello scorso anno, in più stiamo facendo fronte al rincaro dell’energia elettrica. Bollette raddoppiate, e nel frattempo stiamo sostenendo le spese di tutti pagamenti che erano stati sospesi durante l’emergenza. Insomma non è facile superare anche questo periodo».
Anche Ferdinando Ciabattoni del ristorante “Teta” a Castignano registra un aumento delle utenze per quanto riguarda l’energia elettrica: «Inoltre stiamo riscontrando anche un aumento dei prezzi dei vari prodotti. E non possiamo far fronte a questa situazione alzando i costi ai nostri clienti. Soprattutto per attività come la nostra, presente nell’entroterra, non è pensabile aumentare i prezzi. Spesso tra i nostri clienti ci sono operai, muratori, che si fermano da noi per pranzare durante la pausa del lavoro; come possiamo chiedere loro di pagare di più. Così abbiamo deciso, per alcune settimane, di restare chiusi. E’ una situazione che non può durare a lungo. Non dimentichiamo che adesso sono ripartiti tutti i pagamenti, che erano stati sospesi durante l’emergenza. Dunque oltre al danno degli aumenti anche la beffa dei pagamenti di due anni fa».
Sigismondo Gaetani del ristorante “Degusteria Del Gigante” al Paese alto di San Benedetto dichiara: «Sicuramente in questo periodo c’è poca affluenza, soprattutto durante la settimana, meglio il sabato e la domenica. Inoltre se consideriamo che l’aumento delle bollette di energia elettrica si fa sentire, non è facile restare aperti. Soprattutto se non sei un ristoratore con esperienza alle spalle, è difficile continuare a mantenere attiva la propria attività. Confidiamo nei prossimi mesi, la primavera, sperando che si possa tornare a lavorare di più».
Marco Calvaresi del ristorante “Il Pescatore” sul lungomare di San Benedetto: «I costi energetici senza dubbio incidono sui bilanci delle aziende, ma anche prima influivano molto. Il problema più grande è che le aziende devono fare i conti, ovvero: vale la pena restare aperti a pranzo e a cena? In questo momento ad esempio, per quanto riguarda il mio ristorante, ho deciso di tenere chiuso la sera, offrendo dunque il servizio solo a pranzo. Questo perché la sera i costi da sostenere sono maggiori tra riscaldamenti, quindi gas, e luce. Da un punto di vista funzionale delle imprese dobbiamo cercare di superare questo momento, abbastanza difficile, risparmiando e soprattutto tenendoci stretti i bilanci e calibrare bene le spese. La sanificazione, inoltre, influisce anche sui costi energetici. Ma soprattutto non dimentichiamo che queste bollette incidono molto anche sui bilanci familiari, e dispiace che non siano ancora stati attuati strumenti idonei a far fronte a questo problema sociale».
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