(Foto ANSA/SIR)
Di fronte alla complessa situazione che si vive nel dipartimento colombiano orientale di Arauca, dove a partire da inizio 2022 si sono acutizzati gli scontri tra le guerriglie dell’En e della dissidenza Farc, il vescovo di Arauca, mons. Jaime Cristóbal Abril González, ribadisce in un comunicato e in un video la sua vicinanza e solidarietà alla popolazione colpita e la incoraggia a crescere nella speranza.
Il vescovo, presentando una radiografia dell’attuale situazione, conferma che la diretta riattivazione del confronto armato tra gruppi ribelli ha portato all’aggravarsi della crisi sociale, le cui conseguenze sono evidenti: omicidi selettivi, sfollamenti forzati, leader minacciati, attacchi esplosivi, incendi di veicoli, tra gli altri.
Mons. Abril ribadisce che “la vita è sacra ed è un dono prezioso ricevuto da Dio e che a nessuno è permesso toglierlo a un altro”, di conseguenza invita gli attori diretti del conflitto a “passare dalle accuse reciproche, che cercano di porre nell’altro l’unico responsabile degli eventi per generare il pretesto per azioni di risposta, all’autoriflessione, all’analisi serena degli eventi, ad affrontare la verità e chiarire i fatti, fermando il turbine crescente di omicidi, atti violenti e minacce, per mettere al primo posto il bene di quella popolazione civile”.
Contemporaneamente, rivolge un vibrante appello alle autorità civili a cercare di salvaguardare la vita e l’integrità della popolazione, nonché a concretizzare in modo integrale piani di emergenza e aiuti umanitari. La comunità internazionale è invitata continuare ad offrire il proprio accompagnamento e sostegno alla popolazione e alle strutture organizzative presenti in questa zona del Paese.
Il vescovo ribadisce che la Chiesa cattolica in Arauca sarà sempre disposta a rinnovare il suo impegno per la pace, la giustizia e il bene di tutti: “Esprimiamo la nostra disponibilità a poter contribuire per ciò che ci spetta, per superare la situazione che stiamo vivendo”.