“La concorrenza da sola non basta”. Ne è convinto il Papa, che ricevendo in udienza i membri dell’Associazione nazionale costruttori edili ha messo in guardia dalla “logica utilitaristica del mercato”, che “può spingere alla contrapposizione fino all’eliminazione dell’altro. Illude che si possa vincere sull’altro o che la sconfitta dell’altro sia da mettere in conto nell’andamento dell’economia”. “Quando ciò accade, si mette a repentaglio il tessuto sociale di fiducia che permette al mercato stesso di funzionare adeguatamente”, il monito di Francesco, secondo il quale “la concorrenza dev’essere stimolo a fare meglio e bene, non volontà di dominio e di esclusione”.
Per questo, secondo il Papa, ”è fondamentale la trasparenza dei processi decisionali e delle scelte economiche”: “Consente di evitare una concorrenza sleale, che in campo economico e lavorativo spesso significa perdita di posti di lavoro, sostegno al lavoro nero o al lavoro sottopagato. Si finisce così per favorire forme di corruzione che si alimentano nel torbido dell’illegalità e dell’ingiustizia”. “E questa non è una strada giusta, è una strada sbagliata, che non fa bene”, ha aggiunto a braccio.