“Se il Signore è davvero al primo posto, le nostre scelte, anche ecclesiastiche, non possono più basarsi sulle politiche del mondo, ma sui desideri di Dio”. Lo ha spiegato il Papa, nell’omelia dei Vespri presieduti nella basilica di San Paolo fuori le mura, a conclusione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. “A Dio va dato l’oro, l’elemento più prezioso: va dato, cioè, il primo posto. È a Lui che occorre guardare, non a noi; alla sua volontà, non alla nostra; alle sue vie, non alle nostre”, l’indicazione di rotta di Francesco. “Non stanchiamoci di pregare gli uni per gli altri e gli uni con gli altri”, l’appello, insieme “alla cura per la carne sofferente del Signore, straziata nelle membra dei poveri”. “Serviamo i bisognosi, serviamo insieme Gesù che soffre!”, ha esclamato il Papa, esortando i presenti a fare come i Magi, cioè a ritornare a casa “per un’altra strada”. “Come Saulo prima dell’incontro con Cristo, abbiamo bisogno di cambiare strada, di invertire la rotta delle nostre abitudini e delle nostre convenienze per trovare la via che il Signore ci mostra, la via dell’umiltà, della fraternità, dell’adorazione”, l’invito finale: “Donaci, Signore, il coraggio di cambiare strada, di convertirci, di seguire la tua volontà e non le nostre opportunità; di andare avanti insieme, verso di te, che con il tuo Spirito vuoi fare di noi una cosa sola”.
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