SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Venite a donare il sangue” è l’appello lanciato dall’Avis di San Benedetto del Tronto. Per poter donare è indispensabile prenotarsi contattando il numero 3347745928 tramite WhatsApp oppure telefonicamente; sempre attivo tranne nelle ore notturne. «Presso il Centro di Medicina Trasfusionale di San Benedetto – spiega Marco Lorenzetti dell’Avis di San Benedetto del Tronto – stanno incrementando le chiamate affinché si possano aumentare le donazioni di sangue e plasma. Abbiamo difficoltà a reperire donatori, ma supereremo anche questo momento difficile come già fatto in passato, e guardiamo al futuro».
Del resto in questi giorni si stanno registrando carenze di sangue in diverse regioni d’Italia, dovute alla nuova ondata di contagi Covid da iscrivere alla diffusione della variante Omicron, così come riportato dal Centro Nazionale sangue. Sono infatti quattro le Regioni che hanno fatto appello al sistema di compensazione interregionale ovvero: Toscana, Lombardia, Veneto e la vicina Abbruzzo. Tuttavia non è un fatto inusuale che nei primi mesi dell’anno, in coincidenza del picco di diffusione dell’influenza, si registrano carenze di sangue. Ma in queste prime settimane la situazione è aggravata ancor più dalla nuova ondata pandemica che costringe donatori, e in alcuni casi anche il personale addetto alla raccolta, a sottostare a periodi di quarantena, o per aver contratto il virus o per aver avuto dei contatti con persone positive.
«Intensa è quindi l’attività di chiamata dell’Avis – prosegue Lorenzetti – che registra delle difficoltà a reperire, per i motivi sopra esposti, a trovare donatori disponibili dal lunedì al sabato dalle 07,40 alle 11,30 per colmare le richieste di emoderivati. Pertanto grazie alle disposizioni del dottore Antonio Canzian, direttore di Medicina trasfusionale, sono previste aperture straordinarie pomeridiane nei giorni: 1 e 22 febbraio». L’Avis di San Benedetto è comunque da sempre in prima linea e grazie all’intensa attività di promozione l’anno 2021 si è chiuso con un saldo positivo. Le donazioni nel 2020 sono state 3.512 di cui 2916 sangue intero e 596 plasmaferesi, mentre lo scorso anno sono state 4.513 di cui 3613 di sangue intero e 740 di plasma. «Un incremento di ben 841 donazioni rispetto all’anno precedente – conclude il presidente dell’Avis di San Benedetto – e che si cercherà di incrementare nel 2022, confermando la controtendenza nazionale che è invece in diminuzione».
Tra le iniziative portate avanti dall’Avis di San Benedetto c’è la realizzazione, insieme al Comune di San Benedetto del Tronto, dell’area dedicata all’atterraggio dell’eliambulanza “Icaro”, anche in ore notturne, presso via Sgattoni dove i lavori sono in fase di ultimazione.
A livello provinciale nel 2021 si sono registrate 15mila donazioni, questo significa che nel territorio Piceno mediamente hanno donato 50 avisini al giorno. «I donatori sono persone eccezionali, eppure si fa sempre più fatica a mantenere questi ritmi – spiega Dino Lauretani presidente dell’Avis provinciale – Le segreterie zonali di Ascoli e San Benedetto, coordinate con i punti di prelievo di Spinetoli-Pagliare, Cupra Marittima, Ripatransone e Montefiore dell’Aso, stanno costantemente in affanno perché la pandemia ha rallentato tutto, mentre il sangue serve e il plasma è diventato essenziale. A volte si ha la sensazione che l’argomento sangue sia una questione solo avisina, mentre noi riteniamo che è un problema sociale dove la Sanità ha ruoli e responsabilità importanti. La pandemia ha ridotto i numeri di accesso ai Centri Trasfusionali, ma per fortuna già da tempo lavoriamo per appuntamento, una metodologia potenziata e perfezionata; dunque il sistema che ci siamo dati in tempi non sospetti è risultato fondamentale e la lungimiranza è stata la nostra forza. Grazie alla collaborazione con i Centri trasfusionali abbiamo programmato sedute pomeridiane e questo ci permette di raggiungere quei risultati necessari per dare l’autosufficienza nelle Marche e contribuire a quella nazionale».
«Un altro problema – prosegue il presidente dell’Avis provinciale – che stiamo vivendo è la mancanza di iniziative fondamentali per reperire nuove iscrizioni. Oggi a causa delle restrizioni legate alla pandemia abbiamo dovuto accantonare i nostri progetti; abbiamo cercato di lavorare con i social ma non è la stessa cosa. Ci manca il contatto umano. Pertanto invito a diventare donatore contattando l’Avis più vicina, che si occuperà di programmare l’ingresso nell’associazione».
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