GROTTAMMARE – Fondato nel 1999 per volontà del parroco don Anselmo, il Gruppo Scout Grottammare 3 rappresenta un punto di riferimento per i giovani e le famiglie del territorio. La sede del Gruppo sono alcune stanze messe a disposizione dalla parrocchia Madonna della Speranza a Grottammare. A parlare di questa importante realtà grottammarese sono Annalisa Ciaralli e Luigi Incicco Capi Gruppo Scout Grottammare 3.

Come si articola il Gruppo scout Grottammare 3?
Fondato diversi anni fa, nel 1999, per volere del parroco don Anselmo, il Gruppo scout Grottammare 3 è formato da: tre branche, ovvero tre gruppi in cui i ragazzi sono suddivisi per fascia di età, dagli 8 ai 10 anni lupetti; dagli 11 ai 15 anni esploratori e guide; dai 16 ai 21 anni rover e scolte; e poi dalla Comunità Capi.

Come ha inciso la pandemia nel vostro operato?
La pandemia ci ha colpiti duramente: non poter svolgere attività durante i mesi caratterizzati dal primo lockdown è stato duro, sia per i ragazzi sia per i Capi. I ragazzi hanno avuto reazioni diametralmente opposte: qualcuno è caduto nell’apatia e altri avevano ancor più voglia di fare.

Quali attività state portando avanti?
Le esperienze che proponiamo a tutti i livelli d’età sono, in questo momento, come anche prima dell’emergenza sanitaria, principalmente svolte all’aria aperta; adesso con un accessorio in più. A livello nazionale, infatti, l’associazione ci ha fornito uno strumento importantissimo che è il documento denominato “Zaini in spalla”, ogni volta aggiornato sulla base dei Dpcm che si sono susseguiti, in cui sono riportate le linee guida per procedere nella realizzazione delle diverse attività nella maniera più sicura possibile, per ragazzi e Capi. Per le attività che abbiamo svolto durante questo periodo ci siamo concentrati principalmente sulla socialità di bambini e ragazzi, dato che in tutte le altre realtà che vivevano i ragazzi questa era venuta meno. I giochi e le camminate all’aperto sono tra le attività più gettonate.

State già pensando a dei nuovi progetti da portare avanti?
Sicuramente tra i progetti futuri c’è l’ampliamento del Gruppo, visto che comunque siamo presenti nella zona Valtesino, un quartiere con tante famiglie molto giovani.

Cosa vuol dire far parte di un Gruppo scout?
L’impegno nella nostra associazione è tanto, a partire dai lupetti fino ad arrivare ai capi. Gli incontri che organizziamo sono frequenti, e le esperienze che proponiamo ai nostri giovani sono tutte volte alla loro crescita, soprattutto nei quattro punti cardine che ha evidenziato il fondatore Baden-Powell: formazione del carattere; salute e forza fisica; abilità manuale; servizio del prossimo.

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