RIPATRANSONE – Si è conclusa Domenica 13 Febbraio, con la celebrazione eucaristica avvenuta nel Duomo di Ripatransone alle ore 18:00, la visita pastorale del vescovo Carlo Bresciani nella parrocchia Santi Gregorio Magno e Niccolò e nella parrocchia Santi Benigno e Michele Arcangelo in Ripatransone, guidate dal parroco don Nicola Spinozzi.
“La visita è stata intensa e ricca di incontri: – racconta don Nicola – Venerdì il Vescovo Carlo ha fatto visita ad alcuni malati della comunità e si è intrattenuto un po’, incoraggiando loro e le relative famiglie a vivere con forza e pazienza questo momento di prova, ricordando loro che dare cura ed attenzione ai malati significa farsi santi tra i santi. La mattinata è proseguita con la visita ad una falegnameria, dove abbiamo avuto modo di riflettere sull’importanza del lavoro in questo momento di crisi e di ripresa nel post – pandemia e anche di fare una preghiera rivolta a San Giuseppe, da tenere sempre come modello a cui ispirarsi. A seguire il vescovo Bresciani ha visitato le proprietà della parrocchia, molte delle quali si trovano attualmente in uno stato di fatiscenza, con l’augurio che possano essere recuperate e restituite alla comunità. Nel pomeriggio, incontrando il presidente Michelino Michetti e la direzione della Banca di Ripatransone e del Fermano, il vescovo ha evidenziato l’importanza che questa istituzione ha per il territorio e per i suoi abitanti nel supportare le fragilità economiche sia dei privati sia di chi fa impresa, stimolando la ripresa di ogni tipo di attività e conseguentemente anche delle famiglie. La giornata si è conclusa con l’incontro in Santuario con il Consiglio Pastorale Parrocchiale e il Consiglio Parrocchiale Affari Economici, durante il quale il vescovo Carlo ha ribadito la loro funzione di aiuto e supporto nei confronti del Parroco nelle varie iniziative parrocchiali. Anche la giornata di Sabato non è stata da meno. Nella mattinata il nostro vescovo ha incontrato le istituzioni civili e militari. In particolare io e don Luis Sandoval Vegas, parroco della parrocchia Madonna di Fatima in Valtesino, abbiamo accompagnato il vescovo Carlo nella Sala Consiliare del Municipio di Ripatransone, dove è stato accolto dal sindaco Alessandro Lucciarini De Vincenzi, da alcuni consiglieri comunali, dal comandante di compagnia, il capitano Francesco Tessitore, e dal comandante di stazione, il luogotenente Vincenzo Paoletti. Successivamente ci siamo recati nella locale stazione dei Carabinieri per un saluto al personale operante. In entrambe le circostanze Bresciani ha ribadito l’importanza della collaborazione tra le varie istituzioni che sono a servizio dell’intera comunità. Nel pomeriggio c’è stato l’incontro prima con i ragazzi del catechismo e poi con i loro genitori: durante il dialogo che ne è seguito, si è colta l’occasione per ricordare l’importanza della partecipazione alla Messa Domenicale e dei Sacramenti, in particolare quelli dell’iniziazione cristiana, per intraprendere un autentico percorso di vita nella fede. Domenica pomeriggio infine il vescovo Carlo ha incontrato tutte le confraternite della vicaria: quella di Cossignano (C. di San Giorgio Martire), quella di Grottammare (C. dell’Addolorata), quella di Cupra Marittima (C. del Suffragio e Cristo Morto) e quelle di Ripatransone (C. della Misericordia e Morte, C. del Sacro Cuore di Gesù detta dei Sacconi, C. del Santissimo Sacramento di San Niccolò detta del Gonfalone, C. del Santissimo Sacramento di San Michele Arcangelo, C. della Madonna di San Giovanni). Il nostro vescovo è rimasto colpito dalla loro numerosa presenza e dall’accoglienza ricevuta; inoltre ha sottolineato che essere con-fraternita significa vivere insieme la fede, soprattutto attraverso la Parola di Dio, i Sacramenti e la carità. A seguire il nostro vescovo ha incontrato i Catechisti e Ministri Straordinari dell’Eucaristia, e, attraverso un dialogo autentico, li ha invitati a non scoraggiarsi, bensì ad essere attrattivi e a proseguire in un servizio fatto soprattutto di testimonianza personale della fede, in un contesto storico in cui le famiglie, da un punto di vista cristiano, sono fragili. In questi tre giorni di permanenza a Ripatransone il vescovo Carlo ha condiviso con noi ogni momento della giornata, celebrando anche tutte le Sante Messe di orario e rendendosi disponibile ad ascoltare i fedeli che lo hanno voluto incontrare. È stato un vero piacere avere con noi il nostro pastore in questi giorni e la partecipazione dei fedeli ha evidenziato il nostro desiderio di averlo più spesso tra noi. Per questo motivo, durante la Messa di conclusione della visita nella nostra comunità, gli ho rivolto l’invito a tornare presto.”
Roberto Pasquali, uno dei fedeli della comunità ripana, racconta: “La visita pastorale del nostro vescovo è stato un momento di grazia per gli insegnamenti e i consigli che ci ha elargito per migliorare la nostra vita di fede. Agli incontri a cui ho partecipato, il vescovo Carlo, analizzando la nostra realtà, ha posto delle domande su come camminare insieme per vivere nella fede seguendo lo stile sinodale e ha così stimolato in noi delle riflessioni che si sono tradotte in veri e propri propositi pratici per il futuro.”
Ludovica Morresi, una giovane catechista della comunità ripana, dichiara: “Questa prima esperienza di visita pastorale è stata davvero molto interessante. Noi giovani catechiste credevamo fosse solo una cosa simbolica, ma non è stato così. Abbiamo avuto la possibilità di parlare con il vescovo di ciò che accade nella parrocchia e nella nostra vita personale. Gli abbiamo riportato le nostre sensazioni e la difficoltà nel continuare questo percorso, superando i pregiudizi degli altri giovani che a volte ci definiscono ‘sfigati’. Il vescovo ci ha ricordato che partecipare alla vita parrocchiale è un arricchimento personale del quale dobbiamo andare fieri. Inoltre ci ha aiutato ad accettare il fatto che, nonostante ci sia poca partecipazione da parte dei giovani della nostra età, l’amore che mettiamo nel nostro servizio alla Chiesa ci condurrà a trovare sempre la forza per proseguire il nostro cammino, combattendo tutte le critiche e le prese in giro. Infine ha sottolineato il fatto che tutte le situazioni, per quanto negative, hanno sempre una parte positiva che si rivela poi la più importante ed è proprio su quella che dobbiamo soffermarci. Questi quattro giorni pertanto sono stati speciali perché ci hanno aiutato a chiarire dubbi ed incertezze e hanno rappresentato per noi un momento di profonda crescita personale e spirituale.”
Queste le parole con cui il vescovo Bresciani, prendendo spunto dalla Parola di Dio, ha salutato la comunità ripana durante l’omelia: “Nel Vangelo di oggi Gesù sembra usare parole forti: ‘Guai’. A qualcuno potrebbe sembrare quasi una minaccia o una maledizione, ma non è né l’una né l’altra. Al contrario, Gesù ci ricorda che la nostra vita non può ridursi a quello che viviamo dentro queste quattro mura, dentro la Chiesa, bensì dobbiamo comportarci bene nella vita in mezzo agli altri fratelli. Gesù vuole dirci che la strada dei ‘Guai’ non porta da nessuna parte. Quando pensiamo di non avere bisogno di nessuno, neanche di Dio, la nostra vita finisce in solitudine. Forse bastiamo a noi stessi dal punto di vista prettamente umano, ma non dal punto di vista spirituale. Non è sufficiente, infatti, voler bene a noi stessi, dobbiamo farlo anche nelle relazioni. Dobbiamo costruire comunità. Nessuno può far famiglia per conto suo. Noi crediamo in Dio tutti insieme. Noi ascoltiamo la Parola di Dio tutti insieme. Ecco allora che dobbiamo sentirci investiti di questo compito, quello di costruire la comunità. Spesso ci lamentiamo perché nelle nostre Chiese non si vedono i giovani. Ma noi costruiamo comunità in cui questi giovani possano ritrovarsi? Non possiamo dire che spetti sempre agli altri farlo, al prete, ai catechisti o chicchessia. Tocca proprio a te, a noi. Sappiamo, infatti, di poter contare sull’aiuto del Signore, ma non dobbiamo affidare a Lui quello che possiamo fare noi. Dio ci chiama a collaborare al suo progetto, come ha fatto con Maria, con Giuseppe, con chiunque. Abbiamo quindi davanti una strada aperta, dobbiamo solo percorrerla. Chiediamo dunque a Dio che la nostra comunità ripana diventi sempre più segno della sua presenza in mezzo a noi.”
Al termine della celebrazione don Nicola ha ringraziato Bresciani per il gradito regalo commemorativo che ha fatto alla comunità e tutti i fedeli si sono uniti alle parole del parroco in un applauso come segno di rendimento di grazie a Dio e al vescovo Carlo per la sua presenza.