Continua a crescere il numero delle vittime delle inondazioni e frane, causate dalle intense piogge che si sono abbattute sulla città brasiliana di Petrópolis: il numero ufficiale fornito dalle autorità è di 165 morti, ma circa altrettante persone risultano ancora disperse. I corpi identificati sono 124, tra cui quelli di 28 bambini. Centinaia di soccorritori e molti abitanti del luogo continuano a scavare nel fango.
Il vescovo, dom Gregório Paixão, ha rivolto attraverso un video un appello, sia ai fedeli della diocesi, a coloro che vivono in altre città, perché prestino servizio nei due punti di raccolta di viveri e generi di prima necessità allestiti dalla diocesi. Ieri a Petrópolis si è celebrata una speciale giornata di preghiera e solidarietà. Paixão ha presieduto la messa in cattedrale, mentre venerdì aveva celebrato nella chiesa di sant’Antonio, la parrocchia del quartiere più colpito, Alto da Serra. Il vescovo ha sottolineato l’importanza dell’unione di tutti, affinché le vittime possano essere assistite. Ha sottolineato che questa accoglienza “non può avvenire solo in questo momento di tragedia, ma nelle prossime settimane, quando le persone sopravvissute avranno bisogno di tutto il sostegno per ricominciare”. E ha aggiunto: “Sappiamo che tra pochi giorni la stampa e molte persone dimenticheranno quello che è successo qui, ma dobbiamo perseverare, affinché ci sia dignità nei mesi per chi ha perso tutto. Dobbiamo perseverare per la nostra fede, per il bene che dobbiamo fare a tutti coloro che ora contano, solo ed esclusivamente, sulla nostra presenza. I prossimi mesi saranno molto impegnativi per i senzatetto, ma devono essere impegnativi anche per noi, che siamo qui e che dobbiamo collaborare, affinché tutti possano in qualche modo tornino a vivere nella normalità”.
Tra i tantissimi messaggi di solidarietà giunti alla popolazione e alla Chiesa di Petrópolis, spicca quello del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam). “In questo momento di grave difficoltà, insieme alla Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile e alla Chiesa locale, invitiamo i fedeli cattolici ad assumere un atteggiamento di solidarietà e di carità con coloro che hanno perso quel poco che avevano, specialmente con le famiglie che sono in lutto per la morte dei loro car”, si legge nella nota, nella quale si dichiara, alla luce della Laudato si’: “La salvaguardia della Casa comune e dei più poveri continua ad essere una priorità che non può essere posticipata”.
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