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Ucraina: prima domenica sotto l’attacco russo

Foto di don Mykhaylo Kramar

È la prima domenica in Ucraina sotto le bombe e gli attacchi militari russi e in un video messaggio diffuso da Kyiv questa mattina, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, rivolgendosi ai fedeli, ha detto: “Abbiamo superato un’altra terribile notte. Ma dopo la notte viene il giorno, viene la mattina, dopo il buio arriva la luce. Allo stesso modo, dopo la morte arriva la resurrezione che noi tutti oggi festeggiamo con gioia. Questa domenica festeggeremo Cristo risorto presente tra noi, presente in Ucraina”. A Kyiv è scattato ieri il coprifuoco alle 17 e terminerà, salvo proroghe, alle 8 di lunedì 28 febbraio. Gli abitanti della città quindi non potranno andare in chiesa e l’arcivescovo maggiore chiede a tutte le persone di “rimanere a casa per non rischiare la vita”. “Sarà la Chiesa dunque a venire da loro. I nostri sacerdoti scenderanno nelle cantine, scenderanno nei rifugi antiaerei, e lì celebreranno le Divine Liturgie. La Chiesa è con il suo popolo. La Chiesa di Cristo porta con se il Salvatore eucaristico a quelli che vivono momenti critici della loro vita, che hanno bisogno di forza e di speranza nella Resurrezione”. In altre parti del paese dove la situazione è più tranquilla, i sacerdoti stanno celebrando le messe. L’arcivescovo maggiore di Kyiv chiede quindi a “quanti hanno la possibilità di venire in chiesa: andate e partecipate alla Divina Liturgia. Confessatevi oggi e comunicatevi tutti. Ricevete Cristo eucaristico e offritelo per quelli che questa domenica non possono partecipare alla Liturgia. Offrite la Santa Comunione per i nostri militari. La nostra vita oggi è nelle loro mani. Offritela oggi per quelli che sono feriti, emarginati, per quelli che sono diventati dei rifugiati da questa guerra sanguinosa in Ucraina”. Nel video-messaggio, Shevchuk rivolge un particolare ringraziamento a quanti in queste ore stanno difendendo l’Ucraina in tutti i modi possibili”, quanti stanno lavorando nei servizi pubblici, in particolare, a Kyiv, ma anche “gli operatori del Servizio nazionale per le emergenze dell’Ucraina che oggi liberano i feriti dalle macerie; i nostri medici che lungo questa notte hanno salvato centinaia di vittime; i nostri vigili del fuoco che hanno fatto spegnere centinaia di incendi in tutta l’Ucraina. Desidero ringraziare tutti quelli che oggi, ognuno a modo suo, si adoperano per la vittoria dell’Ucraina”.  “Ringrazio tutti quelli che oggi cercano di raccontare onestamente al mondo la verità sull’Ucraina, che raccolgono aiuti umanitari, fanno raccolta di medicinali, o semplicemente pregano per la vittoria dell’Ucraina. Crediamo – conclude l’arcivescovo – che, come dopo la notte viene il giorno, dopo la morte arriva la resurrezione, anche dopo questa terribile guerra ci sarà la vittoria dell’Ucraina. E questo nuovo giorno avvicina questa vittoria a noi tutti nel modo inesorabile e costante”.

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