“Siamo con il Papa e con tutti coloro che si stanno prodigando per fermare l’orrore di questa guerra. Siamo con il Papa, che difende e proclama la pace. Ma quanto è fragile il desiderio della pace, se tale desiderio non diventa un compito, una responsabilità nel quotidiano, per costruire esperienze che assicurino al nostro popolo, ad ogni popolo, educazione, lavoro, carità, giustizia”.
Lo scrive Comunione e Liberazione in una nota in merito al conflitto in Ucraina.
“Molto si è detto e molto si dirà sulle cause e sui possibili effetti a breve e lungo termine di questa insensata invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo – contina la nota -. Come cristiani, il nostro sguardo è innanzitutto fisso sull’uomo: uomini, donne, bambini, anziani, persone malate e non autosufficienti, che si vedono improvvisamente minacciate dall’incubo dei bombardamenti, della mancanza di cibo e generi di prima necessità, della perdita di persone care, e che sono costrette a scappare dalle proprie case, abbandonando tutto verso l’ignoto. Troveranno qualcuno che li voglia accogliere?”.
L’invito di Cl è a “non pensare di rimanere a guardare gli eventi aspettando che passino”. “E non solo perché questa volta il conflitto si spinge nel cuore dell’Europa, ma perché subiremo per molto tempo le conseguenze di questa tragica vicenda bellica. Già Eschilo osservava che la prima vittima di ogni guerra è la verità. La menzogna alimenta l’odio, crea inimicizia, apre solchi profondi tra cristiani, fratelli nella fede che si combattono senza sapere perché”.
Nell’ora dell’angoscia e del tormento, dell’incertezza per la sorte dei nostri fratelli ucraini, aderendo alla Giornata di digiuno richiesto dal Papa a tutta la Chiesa il prossimo Mercoledì delle Ceneri (2 marzo 2022), Cl invoca “l’intervento dello Spirito Santo per l’intercessione della Vergine Maria, la sola ‘fontana vivace’ di speranza”.
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