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Prof.ssa Mozzoni: nell’ora di religione credenti e non si riconoscono sui valori

DIOCESI – Per conoscere meglio l’operato dell’Ufficio Diocesano Servizio IRC, abbiamo sentito la responsabile, professoressa Giuseppina Mozzoni.

Professoressa, come è cambiato il ruolo dell’IRC nella scuola negli ultimi anni?
Dal Concordato del 1929 l’IRC è stato esteso a tutti i gradi scolastici in maniera obbligatoria. Nella Legge n ° 810 del 1929 si parla, infatti, di impostazione catechetica secondo i programmi da stabilirsi tra la Santa Sede e lo Stato Italiano ed era considerato solo una tappa intermedia nel processo formativo, motivo questo dell’iniziale esclusione nella scuola superiore. Con la revisione del nuovo accordo del 1984 e “ (…) riconoscendo il valore della cultura religiosa e tenendo conto che i principi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano (….)”, l’insegnamento della RC viene impartito nelle scuole pubbliche non universitarie di ogni ordine e grado. Emerge sin da subito dunque come l’IRC entri nelle finalità della scuola e garantisca l’autenticità e l’oggettività della proposta; inoltre si configura come un insegnamento che ha “rispetto della libertà di coscienza”, offerto a tutti ma non imposto, senza che la scelta di avvalersene o meno possa dar luogo ad alcuna forma di discriminazione. Dal nuovo accordo di Revisione del Concordato vengono, inoltre, determinati i programmi dell’IRC per i diversi ordini e gradi  di scuola,  la modalità di organizzazione di tale insegnamento, i criteri per la scelta dei libri di testo e i profili della qualifica professionale degli insegnanti. Nel documento della CEI “ Insegnare Religione Cattolica oggi “ (1991), l’IRC viene descritto come un servizio educativo in una scuola che vuole formare ed educare la persona nella sua interezza; una disciplina che promuove l’acquisizione della cultura religiosa nel quadro delle finalità di ciascun grado e ordine di scuola.  Quest’ultima asserzione è importantissima perché permette il distinguere l’IRC dalle altre forme di insegnamento che sono proprie della comunità cristiana, ad esempio il catechismo. Oggi nella Scuola si parla di competenze che coinvolgono anche la Religione Cattolica, competenze che contribuiscono ad accompagnare il percorso di formazione personale del bambino, adolescente, giovane ad una cittadinanza unitaria e plurale. Il profilo per competenze esplicita che la Scuola deve aiutare a sviluppare l’alunno in relazione ai tre grandi ambiti: aspetto antropologico-esistenziale, storico-fenomenologico e biblico-teologico. Di fatto, l’IRC non è estraneo né marginale al processo scolastico, ma si inserisce armonicamente nel contesto della vita della scuola rispettandone e valorizzandone le finalità e i metodi propri. Inoltre oggi è possibile trovare nelle nostre aule, durante l’ora di Religione, alunni non credenti o di altre confessioni religiose, che comprendono l’importanza di condividere valori universalmente riconosciuti.

Chi è il docente di Religione Cattolica?
L’IdR è un professionista della scuola riconosciuto idoneo dalla Chiesa, è un uomo di sintesi tra fede e cultura, tra vangelo e storia, tra i bisogni degli alunni e le loro aspirazioni profonde. Infatti per diventare docente di RC occorrono, oltre il possesso dei titoli richiesti, il possesso dell’idoneità all’insegnamento della RC, rilasciato dall’ Ordinario diocesano. L’idoneità rilasciata dal Vescovo diocesano non è paragonabile a un diploma che abilita a insegnare RC ma è una particolarità importante in quanto si stabilisce un rapporto di comunione e di fiducia finalizzato a un servizio nella Scuola tra il docente e la sua comunità ecclesiale. L’ idoneità viene rilasciata dopo aver frequentato un corso specifico e dopo qualche anno di servizio di supplenza. Il docente RC è chiamato a fare sintesi anche sul piano del rapporto con gli alunni e ciò comporta che egli debba favorire un dialogo e un confronto aperti e costruttivi tra gli alunni e con gli alunni. Inoltre il docente di religione è chiamato a un lavoro di sintesi sul piano del rapporto tra la comunità ecclesiale e la comunità scolastica, infatti egli è mandato dal Vescovo diocesano nelle scuole ubicate nel territorio diocesano per “retta dottrina, per testimonianza di vita cristiana e per abilità pedagogica”. Oggi, con il DPR175/12, per svolgere questo servizio occorrono dei titoli ben precisi, ovvero un titolo accademico (Baccalaureato, Licenza o Dottorato) in Sacra Teologia o nelle altre discipline ecclesiastiche, conferito da una facoltà approvata dalla Santa Sede o una Laurea Magistrale in Scienze Religiose conseguita presso un Istituto Superiore di Scienze Religiose approvato dalla Santa Sede.

Quanti studenti si avvalgono dell’IRC nella nostra Diocesi?
Nella nostra Diocesi il problema di quanti si avvalgono e quanti non si avvalgono potrebbe quasi non esistere. Infatti dalle indagini svolte sul territorio diocesano, dall’anno scolastico 2010/20 ad oggi il calo è dell’1% ed è dovuto soprattutto alla diminuzione di natalità, che ha portato e porterà in futuro ad una riduzione di classi, per mancanza proprio del numero degli alunni.

Qual è il ruolo dell’Ufficio Diocesano Servizio IRC?
L’Ufficio si occupa di tutto ciò che riguarda l’insegnamento della religione cattolica (IRC) e gli insegnanti di religione (IdR) nelle scuole – statali e paritarie – di ogni ordine e grado compresi nel territorio della nostra Diocesi. Inoltre cura una corretta gestione dell’IRC nei diversi gradi e ordini di scuola, secondo la normativa neoconcordataria e i successivi strumenti esecutivi (DPR 751/1985); sensibilizza e fa crescere in tutte le componenti della comunità cristiana locale la consapevolezza del valore culturale e formativo dell’IRC. Infine contribuisce a formare un corpo docenti di religione che, provvisti del titolo di studio richiesto, siano preparati e che vivano un rapporto permanente di comunione con la chiesa locale.

Ci parli del cammino dell’Ufficio diocesano servizio IRC
La disponibilità a formarsi è un’espressione di amore verso la propria professione e verso la dignità dell’essere educatore. Formarsi è il modo attraverso cui un insegnante, ed in particolare un IDR, manifesta l’amore verso ciò che è e ciò che fa nella Scuola. Pertanto la formazione degli insegnanti di RC, nella nostra Diocesi, è molto importante e divisa in 3 aree che corrispondono alle richieste del canone 804 §2 del Codice di Diritto Canonico:

Sapere: iniziative per riflettere sui contenuti disciplinari. Da diversi anni collaboriamo con il prof Giovanni Ghidinelli, responsabile della diocesi di Brescia. Anche in questo momento così particolare non ci siamo fermati, ma in modalità on line abbiamo continuato i nostri percorsi di formazione.

Educare: iniziative realizzate con l’Ufficio di pastorale Scolastica per riflettere sull’essere insegnante e approfondire i temi educativi.

Celebrare: iniziative per vivere una comunità educante che celebra l’unico Maestro. In questo anno scolastico, anche se online, siamo stati stimolati a riflettere in merito dalla biblista dott.ssa Emanuela Buccioni, della diocesi di Terni-Narni-Amelia.

Il nostro Ufficio diocesano servizio IRC è composto, oltre che dalla sottoscritta, da una piccola commissione (1 docente per ogni Ordine di Scuola e 1 psicologa) che supporta tutto il lavoro dell’Ufficio e, secondo le necessità, si chiede la collaborazione anche ad altri docenti.