Il numero di siriani considerati a rischio insicurezza alimentare è al livello più alto in un decennio. D’altra parte, il costo medio del cibo all’interno del Paese è stato per mesi il più alto mai registrato: quest’anno si prevede che 12,4 milioni di persone possano rischiare la fame. È quanto dichiara Azione contro la fame, in occasione dell’undicesimo anniversario della guerra in Siria, domani 15 marzo. “Ad oggi, i bisogni in Siria superano di gran lunga la capacità delle famiglie di far fronte all’alta inflazione e a un’economia sempre più in difficoltà – ricorda Azione contro la fame -. Il Paese sta affrontando una crisi multipla e interconnessa. L’iperinflazione fa sì che, ogni giorno, i siriani possano permettersi meno del necessario per sopravvivere. Il loro potere d’acquisto si sta erodendo di giorno in giorno; i beni necessari – acqua, cibo, carburante ed elettricità – sono fuori dalla portata delle famiglie, che spendono in media il 50% in più del loro reddito. La popolazione non può più permettersi l’acquisto di carburante per far funzionare i generatori che alimentano case, trasporti o infrastrutture idriche. Molti siriani dispongono, oggi, di meno di 4 ore di elettricità pubblica al giorno. I contadini, inoltre, hanno minori risorse per pianificare le piantagioni nei loro campi e, allo stesso tempo, i costi di irrigazione delle loro colture e di trasporto al mercato sono più alti”. Secondo i rapporti delle Nazioni Unite, il conflitto in Ucraina potrebbe portare a una carenza di forniture di grano nella regione, con un impatto sui prezzi di pane e farina. Quest’anno, inoltre, la Siria ha affrontato la peggiore siccità degli ultimi 70 anni; un evento che ha paralizzato i raccolti previsti. La produzione di grano nel 2021 è stimata in poco più di un milione di tonnellate, in calo rispetto ai 2,8 milioni di tonnellate del 2020 e solo un quarto della media pre-crisi di 4,1 milioni di tonnellate all’anno nel periodo 2002-2011. Azione contro la fame lavora in Siria dal 2008. L’anno scorso ha aiutato 1,3 milioni di persone sul versante dell’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici, migliorando le strutture sanitarie e l’accesso al cibo. Quest’anno 14,6 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria ma i finanziamenti stanno diminuendo.

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