Un “Moleben per la pace in Ucraina e per la Russia”. Lo hanno celebrato i giovani ortodossi di tutto il mondo per implorare il dono della pace e fermare il conflitto russo-ucraino. Attraverso la piattaforma Zoom centinaia di ragazzi e ragazze ortodossi hanno dato vita ad una maratona di preghiera che ha coinvolto il mondo intero, dalla Finlandia alla Romania, dalla Moldavia ai Paesi Bassi, dal Giappone agli Stati Uniti, dalla Polonia alla Slovacchia. La preghiera, convocata dalla rete di “Suprasl2022”, un gruppo internazionale di giovani ortodossi, è stata guidata dal sacerdote ortodosso Teemu Toivonen (Helsinki). “La nostra preghiera – hanno spiegato in un comunicato gli organizzatori – è stata offerta affinché si ponga fine alle violenze e alla guerra” e “perché Dio – si legge ancora – sradichi da noi l’odio, l’invidia e la gelosia e tutte le altre passioni che distruggono l’amore fraterno e possa radicarsi invece l’amore che non finisce”. Al termine del Moleben, l’arcivescovo George di Kosice, della Chiesa ortodossa della Repubblica ceca e della Slovacchia, ha presentato una breve riflessione. “Mi dà tanta forza e tanto coraggio vedere che giovani ortodossi di tutto il mondo si siano uniti in questa preghiera per chiedere la pace. Ne abbiamo molto bisogno”. George di Kosice ha esortato i partecipanti a “unire preghiera e azione” e, sulla scia dell’adagio benedettino “ora et labora”, ha invitato i ragazzi a fare operativamente “qualcosa di concreto per il nostro prossimo”. Un’esortazione a non tirarsi indietro e a non voltare la faccia rispetto a chi è nel bisogno. In particolare, tutti coloro che in questi giorni stanno cercando riparo nei Paesi occidentali. “Sono nostri fratelli e sorelle in Cristo – ha detto – e credo che resteranno con noi per lungo tempo”. L’arcivescovo ha quindi sollecitato i giovani ad invocare il dono della “saggezza, indispensabile per noi e per i nostri leader politici, affinché si realizzino soluzioni durature e fattibili che escludano nuovi scontri e tensioni”. Rivolgendosi ai partecipanti e a tutte le persone di buona volontà, l’arcivescovo ha concluso il suo intervento citando le parole emblematiche di ogni culto ortodosso: “Nel nome della nostra santa madre Chiesa Ortodossa la pace sia su tutti voi”.
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