DIOCESI – Come da tradizione presso la Cattedrale “Madonna della Marina”, a San Benedetto del Tronto, si è celebrato il Precetto Pasquale interforze. Nella mattinata di giovedì 24 marzo, il Vescovo Monsignor Carlo Bresciani ha presieduto la Santa Messa, concelebrata da alcuni Cappellani Militari. Alla cerimonia, organizzata dal Comandante del Presidio Militare e della Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto, di concerto con le Forze Armate e di Polizia presenti sul territorio locale, hanno preso parte le principali autorità militari e civili, una nutrita rappresentanza di militari e personale civile appartenenti alle Forze Armate e ai Corpi Armati dello Stato, i volontari della Croce Rossa Italiana, nonché i familiari del personale in servizio e in congedo.
Nel corso della celebrazione il Vescovo Bresciani ha affermato: “Sono contento di potervi accogliere nella nostra Cattedrale. Quello che stiamo vivendo oggi è un momento tradizionale e soprattutto bello perché rappresenta un’occasione per potersi ritrovare. E proprio in questa comunione ci troviamo insieme davanti al Signore. L’avvicinarsi alla celebrazione della Pasqua ci invita a chiederci: “Cosa vuole dire il Signore alla nostra vita?”. Così come riportato nella lettura del profeta Geremìa: “Ascoltate la mia voce”, che vuol dire lasciarci interpellare perché se ciò che dice Signore non tocca il nostro cuore, allora rimane soltanto un momento di passaggio.
Bisogna prendere coscienza dell’amore di Dio, solo così superiamo il sospetto, il sentimento di accusa verso l’altro. Come è accaduto a Gesù, così come riportato dal Vangelo secondo Luca, quando guarì un muto, che riprese a parlare, e tutti rimasero meravigliati, ma alcuni dubitarono affermando: “È in nome di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni”. Questo conferma che non si può usare Dio per giustificare il proprio cuore indurito, come sta avvenendo in questi giorni con la guerra. Nel mondo c’è sempre chi interpreta male e semina divisione tra le persone.
Anche in occasione della Pasqua, alla quale ci stiamo avviando in questo periodo di Quaresima, siamo chiamati a metterci davanti a Lui. Soltanto se cambiamo il nostro cuore è possibile raggiungere la pace, quella vera, che ci permette di rapportarci e vivere in maniera piena, riconoscendo la dignità dell’altro. Bisogna raggiungere la via di una umanità redenta ovvero: guarita dentro. La pace nasce dai cuori risanati, privi di sentimenti di odio e vendetta”.
Il personale in divisa, che si accosta in questo propizio tempo di Quaresima ai Sacramenti della Riconciliazione e della Comunione, ha vissuto questo momento di preghiera e riflessione come un’occasione d’incontro per confermare i valori morali fondamentali come l’appartenenza alla famiglia e rinnovare l’impegno per la difesa della vita e le virtù della comunità sambenedettese a sostegno della sicurezza.