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Consacrazione di Russia e Ucraina all’Immacolato Cuore di Maria, Vescovo Bresciani: “Chi è nell’errore si converta”

GROTTAMMARE – “Maria ha accolto Gesù, il Principe della pace, come lo chiama san Paolo: Maria è, quindi, la Regina della pace e noi la invochiamo ora più che mai affinché interceda presso Dio la conversione dei cuori e la fine della guerra.” È con queste parole, semplici ma molto significative, che possiamo riassumere quanto detto dal vescovo Carlo Bresciani durante la Messa di venerdì 25 marzo, alle ore 18:30, presso la Chiesa di San Martino in Grottammare, in cui si trovava per la visita pastorale alla comunità parrocchiale Madonna della Speranza. Bresciani ha voluto raccogliere l’invito di Papa Francesco ad unirsi in preghiera con lui “per invocare il bene prezioso della pace”, consacrando a Maria la Russia e l’Ucraina.

Alle ore 17:00, infatti, durante la celebrazione della Penitenza nella Basilica di San Pietro, il Pontefice ha consacrato all’Immacolato Cuore di Maria il popolo di queste due nazioni e lo stesso atto è stato compiuto, nello stesso giorno, in tutte le comunità cristiane del mondo e, in particolare, a Fatima, in cui è avvenuto per mano del cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere pontificio, come inviato dal Santo Padre.

Queste le parole del vescovo Carlo: “Come abbiamo sentito dalla Parola che abbiamo appena proclamato, al centro della Liturgia di oggi c’è da una parte, come sempre, l’iniziativa di Dio, Dio che si prende cura del suo popolo. Nella Prima Lettura Isaia racconta di come il Signore parli ad Acaz, perché si preoccupa di salvare Gerusalemme che è assediata e rischia di cadere in mano al nemico. Il Signore dice ad Acaz: ‘Fidati di me’, ma Acaz non vuole fidarsi. Il Signore dice ancora: ‘Chiedi un segno… ti darò questo segno affinché tu possa fidarti di me’, ma Acaz risponde: ‘Non lo chiederò più’. Acaz si rifiuta di collaborare con Dio per salvare il suo popolo. Nel brano del Vangelo Dio prende di nuovo l’iniziativa con Maria, che però, al contrario di Acaz, dà al Signore un’altra risposta. Dio le manda l’Angelo Gabriele e chiede la sua collaborazione: ‘Maria, tu sei benedetta, rallegrati, tu sei piena di grazia. Ti chiedo di diventare la mamma di Mio figlio Gesù’. In questo momento abbiamo esattamente il capovolgimento di quello che invece è successo con Acaz. Maria dice ‘Sì’: è questa la grandezza di Maria ed è questa la grandezza di Gesù. La grandezza la vediamo quando accogliamo la proposta di Dio, la proposta di ciò che vuole fare di buono per noi, perché Dio vuole il bene dell’umanità, ma lo vuole attraverso la nostra collaborazione: infatti ci chiede la nostra collaborazione, come l’ha chiesta anche a Maria. Attraverso la collaborazione di Maria, Dio dunque compie la Sua opera di salvezza: dona Gesù all’umanità. Oggi siamo qui a celebrare l’Annunciazione, ma celebriamo anche il giorno dell’incarnazione: tra nove mesi esatti celebreremo il Natale. Questo ci dice che, senza l’opera di Dio, non possiamo fare nulla; quando l’essere umano si rifiuta di collaborare con Dio, nascono sempre grandi problemi.”

“Purtroppo in questi giorni – ha proseguito il vescovo Bresciani – stiamo assistendo a tristi episodi, a questa terribile, ingiustificata ed insensata guerra che sta creando dolori e lutti immensi. L’uomo non tiene conto più di ciò che Dio vuole. Dio non vuole che uno domini sull’altro, non vuole che uno prevarichi sull’altro. Dio, al contrario, vuole la fraternità ed è per questo che manda Gesù, il fratello universale, se così possiamo chiamarlo. Gesù è colui che è venuto per salvare tutta l’umanità e non per salvare un solo popolo e non gli altri. Dio vuole la salvezza di tutti, perché tutti in lui siamo fratelli. Maria, davanti alla proposta di Dio è pronta a cambiare i suoi piani: Maria e Giuseppe, infatti, avevano già i loro progetti di vita, sicuramente belli, come ad esempio formarsi una loro famiglia. Maria era una promessa sposa, ma di fronte alla proposta di Dio, e quindi di fronte ad una proposta più grande e più bella che è la salvezza di tutti, Maria accetta dicendo: ‘Sì’. Io trovo qui un aspetto importante del nostro essere cristiani: Maria non pensa solo a sé stessa. Se Maria avesse pensato solo a sé stessa, non avrebbe accettato. Invece ha detto: ‘Signore, tu mi chiedi di essere disponibile per un progetto più grande e io dico di sì’. Questa è la grandezza di Maria ed è questo che noi ammiriamo in Maria. Per il resto Maria è una donna come tutte le altre. Un progetto di grazia è un progetto di benevolenza di Dio verso il mondo intero. Maria ha dedicato tutta la sua vita a crescere Gesù in modo che lui potesse compiere la sua missione. Colui che accoglie la Parola di Dio scopre grandi cose e permette a Dio di fare grandi cose, Maria, infatti, quando andrà da Elisabetta dirà: ‘Grandi cose ha fatte in me l’Onnipotente’. La grandezza di Dio è anche nella risposta di Maria. Il cristiano è colui che dice di ‘sì’ a Dio e con questa risposta costruisce la comunità cristiana all’interno della quale noi cerchiamo di vivere quella Parola, quell’insegnamento, quello stile di vita che Dio ci ha insegnato, per il bene nostro e per il bene di tutti. In questo modo la comunità cristiana diventa segno della presenza di Dio. Noi siamo fatti di povertà: nessuno di noi può dire di essere chissà che cosa, ma, essendo Dio presente in mezzo a noi, noi possiamo diventare segno del Suo amore. Maria ha accolto Gesù, il Principe della pace, come lo chiama san Paolo, Maria è la Regina della pace e noi la invochiamo ora più che mai. Noi ora abbiamo bisogno che venga in nostro aiuto, abbiamo bisogno che Dio cambi i cuori crudeli. Tutto quello che vediamo attraverso la televisione non può che rattristarci, non può che ferirci. Vediamo tante sofferenze di esseri umani che sono nostri fratelli e non possiamo rimanere indifferenti. Vediamo come la guerra costringa un uomo ad uccidere un altro uomo e questo è terribile. Io penso che sia da una parte che dall’altra ci siano grandi sofferenze: questi soldati hanno delle mamme, delle famiglie che soffrono per loro. La sofferenza umana è grande e noi allora invochiamo Maria affinché tocchi i cuori, cambi i cuori in benevolenza.”

“Il cuore di Maria ha detto sì a Dio – ha concluso il vescovo Carlo – e noi ora, insieme a papa Francesco da Roma, faremo la Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria. A questo cuore chiediamo che interceda presso il Padre la conversione dei cuori, perché, finché non questo non accadrà, non avremo pace. Tutti abbiamo bisogno di questa conversione, abbiamo bisogno che dal nostro cuore spariscano quelle tracce di egoismo, di chiusura e di violenza, affinché noi possiamo diventare operatori di pace. Dobbiamo diventare capaci di seguire fino in fondo la Parola che Dio ci dona. Io sono qui in visita pastorale nella vostra parrocchia e sono contento di celebrare questa liturgia qui a San Martino, in questa bella chiesa e a voi molto cara che ci ricorda le tradizioni belle, le tradizioni di fede che qui sono state vissute, che qui sono state tramandate. Facciamo in modo che non si perda questo tesoro, un tesoro che ci è stato consegnato e che è frutto di una esperienza lunga che attraversa i secoli. Facciamo in modo di essere anche noi capaci di trasmetterla agli altri, cosicché, chi verrà dopo di noi, ne possa godere. La Parola di Dio rende l’uomo grande di cuore, grande nella fede, grande nella comunità che è chiamata a costruire. Preghiamo intensamente questa sera, la preghiera non è mai inutile. Qualcuno in questi giorni ha detto che la preghiera di fronte alle armi non serve: questo non è affatto vero. Noi crediamo che la preghiera trapassi i cieli e arrivi a Dio. E Dio ha i suoi mezzi per arrivare al cuore degli uomini. La preghiera è una cosa che il Signore ha affidato a noi e noi la possiamo vivere, così da essere liberati dal male che attraversa la nostra vita. Quando noi preghiamo, lo facciamo sempre al plurale: infatti diciamo ‘Padre nostro’. Questo ci dice che Dio è Padre di tutti e allora preghiamo per tutti. Chi è nell’errore si converta. E chi è vittima innocente cerchi dal Signore la forza e il coraggio di sopportare la sofferenza senza lasciarsi rubare il cuore da nessuno, così come ha fatto Maria che, nel suo cuore, ha custodito quelli che hanno fatto male al suo Gesù. Impareremo da Maria la strada per un’umanità nuova, quell’umanità nuova che Gesù vuole. Questa umanità è possibile attraverso noi, attraverso la Parola per il bene nostro e per il bene di tutti”.

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