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Unitalsi San Benedetto, Mariemma Bertoni: “Sorelle, barellieri, famiglie, operatori sanitari, giovani, sacerdoti, persone con disabilità: sono loro l’anima dell’associazione”

DIOCESI – Prosegue il nostro viaggio alla conoscenza dei gruppi, movimenti e associazioni che fanno parte della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto Marche. Questa settimana abbiamo intervistato Mariemma Bertoni alla guida della sottosezione Unitalsi della diocesi di San benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, un’importante associazione cattolica dedicata al servizio degli ammalati e al loro trasporto in pellegrinaggio presso santuari italiani ed internazionali.

Presidente quando è stata fondata l’Unitalsi?
L’Unitalsi, nella nostra Diocesi, fu conosciuta nel 1936 quando a Loreto si celebrò il primo pellegrinaggio dei malati e una piccola rappresentanza di San Benedetto del Tronto partecipò a questo evento. L’anno seguente fu costituita la sottosezione di San Benedetto del Tronto e, su pressante richiesta di tante mamma di giovani malati, fu organizzato il primo soggiorno estivo per disabili a Ferrà di Montemonaco. Nello stesso anno, sempre per dare sollievo e riposo alle famiglie, fu istituito un diurno, con apertura pomeridiana di due giorni alla settimana, per trascorrere con gli anziani ei disabili, momenti di aggregazione, animazione, preghiera.

In quante parrocchie della Diocesi siete presenti?
In quasi tutte le parrocchie della Diocesi c’è un gruppo Unitalsi di volontari che donano il loro tempo facendo assistenza domiciliare, o programmando con gli anziani dei laboratori teatrali, o ritrovandosi insieme a loro con il diurno, una merenda, un pranzo. Anni addietro gli iscritti erano davvero tantissimi, e ricordiamo tutti la stazione ferroviaria gremita di partecipanti ai pellegrinaggi con i “treni bianchi”.

La vostra è un’associazione cristiana.
Esattamente, siamo un’associazione cristiana e abbiamo un legame particolare con il Santuario Mariano di Lourdes. L’età che avanza, le malattie che diventano con il tempo più importanti, hanno ridotto il numero degli iscritti, ma ancora oggi in Diocesi siamo circa trecento fra volontari e malati.

Come e quanto ha inciso la pandemia nelle vostre attività?
La pandemia, in questi ultimi due anni, ha portato a un forte rallentamento delle attività, ma siamo pronti a far diventare realtà i nostri progetti. Ripartiamo con due pellegrinaggi a Loreto a giugno e ad ottobre; organizzeremo delle piccole gite, di uno o due giorni, in santuari vicini. Abbiamo la possibilità di partecipare al pellegrinaggio a Fatima e in Terra Santa, e come sempre, torneremo a pregare Maria, alla grotta di Lourdes nei mesi di luglio e settembre.

Qual è la vostra missione?
Il nostro servizio deve essere un’esperienza di carità verso i fratelli malati, anziani, bisognosi, nel dare sostegno, vicinanza e solidarietà ogni giorno, nella loro vita. Sorelle, barellieri, famiglie, operatori sanitari, giovani, sacerdoti, persone con disabilità sono tutte le anime che muovono e danno un senso alla nostra associazione.

Luigina Pezzoli: