GROTTAMMARE – Si è conclusa domenica 27 marzo con la Messa delle ore 18:00 la visita pastorale del vescovo Carlo Bresciani nella parrocchia Madonna della Speranza di Grottammare. La celebrazione, particolarmente sentita visto che era l’ultima presieduta dal vescovo Bresciani nella comunità parrocchiale, è stata arricchita anche dalla presenza delle coppie di fidanzati della vicaria Madonna di San Giovanni.
Queste le parole del vescovo Carlo durante l’omelia: “La parola di Dio di oggi è tratta da un passo del Vangelo molto celebre che tutti conosciamo molto bene: si tratta della parabola del padre buono o detta anche del figliol prodigo. Cosa ci insegna questa parabola? Essa ci interroga su due questioni: come ci rapportiamo al Padre e come ci rapportiamo tra fratelli. Letta in questa maniera, questo passo del Vangelo risulta di grande attualità e ci rivela verità profonde. Cerchiamo dunque di analizzarla per bene. Il padre consegna un grande patrimonio al figlio: questo gesto è paragonabile a quello del nostro Dio che ci consegna una ricchezza notevole, la ricchezza della sua Parola, della sua presenza, dei suoi segni, i sacramenti, come, ad esempio, il sacramento del matrimonio a cui si stanno preparando i fidanzati della vicaria che oggi sono presenti tra noi e che voglio salutare. Analizziamo ora come reagisce il figlio minore: egli prende il suo patrimonio, ma poi, ad un certo punto, dice che non ne ha più bisogno. Anche noi a volte facciamo così, quando pensiamo di andare per conto nostro, sperperiamo, distruggiamo e sbagliamo, perché invece il patrimonio di Dio va preservato e salvato. Quante volte sperperiamo questa ricchezza che il Signore ci dà! Anche i recenti fatti di cronaca nazionale ed internazionale ci ricordano come a volte noi sciupiamo il patrimonio che Dio ci ha donato. Questo giovane della parabola, ad un certo punto, capisce di aver sbagliato e si pente. Ecco allora dov’è la grandezza di Dio! Questo padre riprende a casa suo figlio , proprio come fa Gesù che accoglie i peccatori e mangia con loro. Questo non vuol dire che il Signore ci stia dicendo di comportarci male; al contrario, in questa parabola Gesù vuole sottolineare la grandezza di Dio che è come un padre buono che perdona i peccatori quando vede che si sono veramente pentiti e che vogliono essere perdonati, proprio come il giovane figlio che torna a casa dal padre. L’altro protagonista di questa parabola è il figlio maggiore che è sempre rimasto lì con il padre, non ha mai sperperato nulla, anzi ha lavorato nei campi del padre ed è stato con lui tutti i giorni. Chiediamoci: questo figlio ha veramente capito chi è il padre? Purtroppo questo figlio, che è sempre stato presente, vicino al padre, è incapace di amare, è incapace di capire il cuore del padre; fa le cose, ma non ha cuore. A volte anche noi ci comportiamo così, facciamo i benpensanti, rimproveriamo la bontà di Dio. Questo figlio ha sempre fatto tutto, ma con quale spirito lo ha fatto? Lo ha fatto con il cuore chiuso. Eppure aveva tutto a disposizione, proprio come noi. A volte anche a noi può succedere: a volte possiamo vivere anche la nostra realtà ecclesiale in questo modo sbagliato, cioè credendo di essere migliore del fratello o comunque più meritevole dell’altro dell’amore di Dio. Ecco allora cosa ci insegna questa parabola, che la riscoperta dell’amore di Dio come padre va di pari passo con la riscoperta dell’amore verso i fratelli. Del resto la seconda lettura ci ha detto chiaramente: ‘Lasciatevi riconciliare con Dio’. Questo significa che non posso dire di amare Dio, se non amo i fratelli. Una famiglia, così come anche una comunità, si basa sulla capacità di perdonare, di ricominciare, di ripartire. Questa lettura ci ricorda che Dio non guarda se siamo stati sempre buoni, bensì guarda se ci siamo pentiti, se abbiamo la capacità di perdonare il fratello, se abbiamo il cuore umile. E ci ricorda anche che Dio ci accoglie sempre, perché ci guarda come figli. Ogni domenica noi veniamo davanti al Signore per chiedere perdono a Lui e per per perdonarci tra di noi. Se facciamo così, allora sì che siamo una comunità che si riconosce in Lui. Preghiamo dunque Dio, affinché ci dia un cuore capace di amare e di donarsi.”
La visita pastorale è stata ricca di momenti significativi. “In particolare – dichiara don Federico Pompei, vicario generale della vicaria Madonna di San Giovanni – sabato 26 marzo alle ore 20:00 i sacerdoti della nostra vicaria si sono riuniti nella sala della Parrocchia Madonna della Speranza per festeggiare il compleanno del Vescovo Carlo.
È stata una serata bella, calma, serena e densa di ricordi della vita diocesana. Si è creato un bel clima di famiglia Presbiterale. Il Vescovo lo abbiamo visto contento di stare con noi e molto soddisfatto della visita Pastorale delle parrocchie della nostra vicaria. L’augurio che facciamo al Vescovo è che possa trovare accoglienza e partecipazione dei fedeli anche nelle altre vicarie della nostra diocesi che si appresta a visitare.”