Il protrarsi delle inondazioni in Sud Sudan con tutta probabilità aggraverà l’esodo in corso quando a maggio inizierà la stagione delle piogge; è urgente agire per proteggere popolazioni già vulnerabili. A lanciare l’allarme è stato Andrew Harper, Consigliere speciale dell’Unhcr sull’azione per il clima durante il briefing alla stampa tenutosi al Palazzo delle Nazioni di Ginevra. Il Sud Sudan nel 2021 ha registrato le peggiori inondazioni di sempre. Secondo l’Ocha, sono più di 835.000 le persone che ne hanno subito l’impatto. “La quantità record di precipitazioni registrate negli ultimi tre anni e le esondazioni dei fiumi hanno allagato migliaia di ettari di colture in otto Stati e impedito alle persone di coltivare – ha detto Harper –. Si stima che quasi 800.000 capi di bestiame siano deceduti. Si tratta di eventi che hanno decimato l’agricoltura di sussistenza da cui dipende la sopravvivenza della maggior parte delle comunità e che hanno aggravato considerevolmente l’insicurezza alimentare”. L’imminente stagione delle piogge minaccia di sommergere le comunità che si trovano in aree estremamente remote e i cui membri vivono già circondati da acque alluvionali. “All’inizio di marzo, in occasione di una missione di cinque giorni ho visitato Old Fangak, Malakal, Jamjang e Bentiu e ho potuto riscontrare coi miei occhi l’impatto di queste alluvioni sulla vita delle persone – ha raccontato –. Mi sono recato anche al campo rifugiati di Yida, che, al contrario, soffre nella morsa di una siccità. Accedere alle popolazioni più vulnerabili costituisce l’ostacolo principale per gli aiuti umanitari poiché le pessime condizioni, se non la totale assenza, di infrastrutture stradali rendono difficoltoso l’accesso degli aiuti”. L’Unhcr ha fornito teli impermeabili, zappe, vanghe e sacchi di sabbia per rafforzare le protezioni dalle inondazioni e sta inoltre supportando le famiglie sfollate a Malakal e in altre città. Se l’agenzia Onu non riuscirà ad aumentare gli aiuti alla popolazione del Sud Sudan, “il combinarsi della crisi climatica con la prolungata situazione di insicurezza provocherà un’ulteriore riduzione delle risorse lasciando le persone senza mezzi per sopravvivere. Sappiamo che, se non agiamo ora, i costi saranno elevati, con conseguenze devastanti dal punto di vista umano”.
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