GROTTAMMARE – “Ascoltando le storie di alcune madri ucraine, si avverte un groppo in gola e si chiude il respiro, ma in compenso si apre il cuore. È stato così che io ed altri amici, italiani e russi, abbiamo pensato di aiutare queste famiglie di profughi ucraini” – Inizia così la bellissima chiacchierata con Maria Shipunova, grottammarese di origini russe che ha aiutato già ben 15 famiglie fuggite dall’orrore di una guerra.
“Io sono in Italia dal 1999 – racconta la signora Shipunova – ed ho avuto anche una sartoria per sette anni. Per via del mio vecchio lavoro conosco una signora ucraina che è commerciante in Kiev. Quando ho saputo della guerra, l’ho chiamata telefonicamente per sapere come stesse ed abbiamo preso accordi per far venire in Italia lei, la cognata, la cugina, un’amica ed i rispettivi figli; gli uomini purtroppo no, perché sono obbligati a rimanere a combattere. Non ci ho pensato su neanche un secondo prima di aiutarla, perché le nostre nazioni si combattono, ma noi siamo legate da un profondo affetto. Del resto, anche se io sono russa, ho un fratello che è sposato da oltre trentacinque anni con una donna ucraina: i miei nipoti per metà hanno sangue ucraino e hanno nonni e cugini ucraini. Noi dunque siamo rami di un albero che hanno le stesse radici e non ha senso farci del male a vicenda. Noi non vogliamo la guerra. Noi non vogliamo combattere gli uni contro gli altri. Ci sentiamo fratelli e vogliamo vivere in pace.”
Da un anno a questa parte la signora Shipunova impartisce lezioni di russo e a gennaio scorso, insieme ad altre due amiche, ha pensato di creare un’associazione culturale impegnata nell’organizzazione di eventi per i bambini di cultura slava, per insegnare loro le radici da cui provengono. “Siamo tre donne – afferma la Shipunova – io insegno russo, una mia amica russa insegna danza e teatro, un’altra mia amica ucraina lavora come psicoterapeuta ed insegna yoga ai bambini. In attesa di costituire ufficialmente il nostro gruppo, ci siamo associate a “La Giara” di Porto d’Ascoli ed è proprio qui, tramite l’associazione, che si è sparsa la voce che io conoscessi le norme burocratiche italiane e quindi alcuni membri dell’associazione hanno iniziato a mandare da me alcune persone ucraine che stavano fuggendo dalla loro terra ed erano in difficoltà qui in Italia anche a causa di una lingua totalmente sconosciuta. Finora sono 15 le famiglie che siamo riusciti ad aiutare, indicando loro i luoghi in cui recarsi per regolarizzare i loro permessi, oltre che la posizione sanitaria e previdenziale. Questo è stato possibile grazie alla generosità di famiglie ed associazioni italiane che hanno accolto queste persone e hanno dato loro un’opportunità di vita dignitosa. Così, un po’ alla volta, si è creato un gruppo di donne ucraine che si supportano a vicenda e che si incontrano ogni sabato, condividendo problemi e paure. Queste donne hanno scritto una lettera aperta per ringraziare tutte le persone che le hanno aiutate e hanno permesso loro di dare ai propri figli un futuro di pace.”
Queste le parole di ringraziamento delle donne ucraine a cui fa riferimento la signora Shipunova: “Siamo un gruppo di ucraine che si è creato qui in Italia. Il nostro punto di incontro si trova a Grottammare. Siamo unite per il motivo che tutti nel mondo conoscono e purtroppo le nostre difficoltà esistono anche qui in Italia, paese pacifico dove abbiamo trovato riparo dalla guerra. Siamo tante, con storie diverse, e non sapevamo come saremmo potute finire se non avessimo incontrato una persona russa che ci ha aiutato nel momento più difficile della nostra vita, la signora Maria Shipunova. Questa donna ci ha fatto conoscere altre persone: il Sindaco di Offida, Luigi Massa, con i suoi fratelli, i quali hanno aperto le porte della loro casa per ospitare una famiglia e per dare un sostegno al nostro gruppo; Paola Benigni, presidente della Ciù Ciù Offida Volley, che ha accolto le nostre figlie e il vice presidente, Giuseppe Maria Mancini, che ha sostenuto nel percorso di inserimento una giocatrice ucraina; la dottoressa Maria Morena Mariani e Roberta Fulgenzi che sostengono e seguono un percorso di sviluppo per i nostri piccoli e per le loro famiglie e tante altre persone che hanno collaborato con Roberta per donazioni di abbigliamento e denaro. Vogliamo ringraziare anche la consigliera comunale di Nereto, Lella Elia, per il sostegno e l’aiuto profuso, l’Eurodiscount Bivio Corropoli, l’azienda agricola di Lori Pierluigi, la farmacia Simonelli di Ascoli Piceno, la signora Tamara Cicconi del negozio Zero Pensieri di Porto d’Ascoli e tutte le persone che hanno collaborato per darci un aiuto. Tutte queste persone hanno davvero un grande cuore. Grazie di tutto, ma soprattutto grazie di esserci!”
Contattato, il Sindaco Massa ha dichiarato: “Sono contento delle belle parole che hanno avuto le famiglie ucraine nei miei confronti, ma ci tengo a precisare che questo non ha nulla a che vedere con il mio mandato di sindaco. Io ed i miei fratelli, infatti, avevamo già parlato di mettere a disposizione dei profughi ucraini un’abitazione dei nostri genitori che al momento non utilizziamo. Crediamo sia dovere di ogni cittadino fare quello che è nelle proprie possibilità per aiutare chi fugge dalla guerra. Del resto ci siamo chiesti: ‘E se capitasse a noi?’ Onestamente credo che, dopo aver ascoltato le loro storie, chiunque avrebbe fatto lo stesso per restituire loro un minimo di normalità e dignità.”
Dello stesso avviso la presidente Benigni: “A seguito dell’iniziativa di accoglienza verso i ragazzi ucraini promossa dalla Ciù Ciù Offida Volley ‘Noi ci siamo’, ha fatto il suo ingresso in campo Sofiia, classe 2005, una giovane atleta che in Ucraina già svolgeva attività di pentathlon e volley. È iniziato così, grazie allo sport, un bel processo di integrazione e anche di amicizia. Sofiia ora si sta allenando sotto la guida di mister Citeroni con le atlete rossoazzurre. Anche se i primi giorni per lei sono stati un po’ bui, oggi si è ambientata ed inserita nel gruppo. Speriamo di riuscire a far respirare a Sofiia un po’ di normalità; speriamo che lo sport e la condivisione di momenti di spensieratezza possano cancellare la tragica esperienza vissuta a causa del conflitto russo-ucraino. Sono felice di aver contribuito a restituire il sorriso a questa giovane ragazza e alla sua famiglia. Non c’era modo migliore per vivere la Pasqua! Non occorrono i ringraziamenti, a noi basta questo.”
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