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Diocesi, Ivana Bianconi della Comunità “Figli in cielo”: “A seguito della perdita subita molti hanno difficoltà ad aprirsi e comunicare”

DIOCESI – Prosegue il nostro viaggio alla conoscenza dei gruppi, movimenti e associazioni che fanno parte della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto Marche. Questa settimana abbiamo intervistato Ivana Bianconi responsabile della Comunità “Figli in cielo”.

Quando è stata fondata la Comunità?
La Comunità “Figli in Cielo” è stata fondata a Parma da Andreana Bassanetti in seguito alla perdita prematura della figlia Camilla avvenuta nel 1991.  Avrebbe voluto all’inizio aprire un centro per il disagio giovanile essendo una psicoterapeuta ma poi… “mentre vagavo disperata per le strade della città, m’imbattei davanti ad una chiesa sulla cui porta era scritto: venite con me, in disparte. Era come se qualcuno mi stesse aspettando proprio lì, da tanto tempo”. Abbandonò quindi il suo progetto iniziale e seguì il Signore che la stava conducendo da un’altra parte: essere accanto alle famiglie che avevano vissuto la sua stessa esperienza. Nacque così, spontaneamente, la Comunità “Figli in Cielo”, scuola di fede e di preghiera, per condividere, oltre il grande dolore e le esperienze personali, la bellezza dell’incontro con Gesù Risorto, unico consolatore.

Dove si incontravano inizialmente le famiglie?
Inizialmente le famiglie si radunavano presso il monastero Benedettino di Torrechiara (Pr), dove venivano organizzate Settimane di spiritualità e dove iniziarono spontaneamente anche gli incontri settimanali e mensili, principalmente per le famiglie appartenenti alla diocesi di Parma e alle diocesi vicine, desiderose di potersi incontrare con una maggiore frequenza, condividere il proprio dolore e partecipare alla santa Messa. In seguito, molti Vescovi, costatando la serietà e l’originalità del sostegno offerto e desiderando assicurare alle famiglie un cammino autentico e sicuro, sollecitarono la presenza di Figli in Cielo nella propria diocesi, per inserirla nel loro programma pastorale.  Dal momento della sua fondazione, centinaia e centinaia di famiglie che hanno vissuto la stessa dolorosa esperienza, la perdita di una figlia o di un figlio, bussarono alla porta di Figli in Cielo, alla ricerca di una condivisione fraterna, di uno spiraglio di luce, di parole di verità e di consolazione. Via via, quasi miracolosamente, le Comunità si moltiplicarono e si estesero in quasi tutto il territorio nazionale. Oggi, le famiglie sono migliaia e migliaia, provenienti da ogni parte d’Italia e anche dall’estero. Ogni Comunità è accompagnata da un Consigliere Spirituale, in accordo con l’Ordinario del luogo.

Per quanto riguarda il nostro territorio quando è nata l’associazione?
Nella provincia di Ascoli Piceno l’associazione si è costituita nel 2005 dove sono responsabile. Ci assistono in questo percorso spirituale Don Gianni Capriotti e il Diacono Walter Gandolfi. La nostra attività prevede una messa speciale ogni terza domenica del mese presso la parrocchia “Madonna del Suffragio” a San Benedetto del Tronto. Inoltre, con scadenza trimestrale, si organizzano riunioni collettive per approfondire le problematiche personali che emergono dalle diverse sensibilità. Il Cardinale Camillo Ruini, nostro assistente nazionale su incarico di Papa Francesco, ci riceve poi a Roma per confermare la vicinanza della Chiesa e approfondire alcuni argomenti di tipo teologico.

Quali sono le attività che portate avanti?
Inizialmente ho provveduto ad un censimento delle famiglie interessate recandomi al cimitero di San Benedetto del Tronto per verificare “de visu” la presenza di giovani deceduti prematuramente; tale operazione risultò però improponibile se estesa a tutta la provincia. Successivamente ho cercato la collaborazione delle parrocchie con scarso successo. Attualmente faccio affidamento al passa parola. Le famiglie che partecipano a tutte le riunioni variano da 50 a 100 circa, tenendo conto di tutte le difficoltà del periodo che stiamo attraversando. Spesso ho potuto verificare un tale risentimento per la perdita subita, a tale punto, che molti hanno difficoltà ad aprirsi e comunicare; tale atteggiamento si riflette anche su una mancanza di fiducia nella Parola di Dio.  Per questo motivo si insiste nel divulgare mensilmente un commento ragionato al Vangelo, fondamentale per la comprensione della nostra vocazione.

 

RIFLESSIONE DEL MESE DI APRILE 2022

“E noi siamo testimoni…” (At 10,39)

Aprile è il mese dei “Testimoni di Resurrezione”. Il tempo in cui la Parola ci invita a fare memoria di tutte le grandi cose che il Risorto ha compiuto in noi, nell’ora più buia della nostra vita, al sepolcro di nostro figlio. Dove regnava solo disperazione e pianto. Dove tutto sembrava perduto per sempre. Dove con il cuore spezzato gridavamo al Cielo:

– Poi sono apparsi via via piccoli segni di vita… e noi ne siamo testimoni. Giorno dopo giorno le condivisioni agli incontri mensili con sorelle e fratelli che avevano vissuto lo stesso dolore portavano raggi di luce e di consolazione. Notte dopo notte, lo Spirito sanava le nostre ferite, facendo fiorire dentro il seme di Pasqua. Quasi a nostra insaputa, la tomba di nostro figlio era vuota

– I teli posati, il sudario avvolto con cura… ognuno di noi si è reso conto che dietro i piccoli segni quotidiani c’è la bellezza del Risorto. Via via siamo rinati dal Cielo con occhi nuovi. Con i fratelli e le sorelle incontrate abbiamo potuto contemplare il grande miracolo: Colui che è Risurrezione, la linfa continua del risorgere che ha vinto la morte e dà la Vita. Si, Cristo è veramente risorto! I nostri figli sono veramente risorti! E noi ne siamo testimoni.

Preghiamo: Sono consapevole della forza propulsiva divina che opera in me e mi spinge ad andare oltre la morte? Lascio spazio alla presenza trasformante del Risorto che bussa al mio cuore o sono chiusa nel mio dolore, in una tomba fredda e buia? Chiediamo a Maria, Madre Consolatrice di farci vivere, diffondere e irradiare la potenza dell’amore del suo Figlio Gesù che ha saputo trasfigurare la vita nostra e dei nostri amati figli.

Luigina Pezzoli: