SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Partire dai valori del passato sanciti nella Costituzione per approdare al futuro, ad una diversa concezione dell’Europa in cui le singole nazionalità si fondano per lasciare spazio ad un organismo politico nuovo, in grado di reggere le profonde trasformazioni del panorama internazionale.
Non ha mancato di suscitare interesse la proposta del professor Enzo Di Salvatore, associato di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Teramo che giovedì 21 aprile ha incontrato gli studenti delle quinte classi del Liceo Scientifico Rosetti di San Benedetto del Tronto sul tema “La Costituzione tra passato e futuro“. L’evento è stato organizzato e promosso, in occasione dell’Anniversario della Liberazione, dall’Istituto Provinciale per la Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche in unione con l’Amministrazione Provinciale di Ascoli Piceno che, come precisato dal Presidente Sergio Loggi, “ha voluto racchiudere sotto un unico cartellone una serie di eventi volti a trasmettere i valori della Liberazione, la pace, la civile convivenza tra i popoli e della difesa della democrazia”.
L’iniziativa nel liceo sambenedettese ha quindi aperto il cartellone ed è stata presentata ai ragazzi delle classi 5^B, 5^D, 5^G, 5^S dalla Presidente dell’Istituto Provinciale per la Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche Maria Paola Alviti, presenti la vicepresidente Laura Ciotti, la direttrice dell’Istituto Vincenza Agostini, il consigliere provinciale con delega alla cultura, Isabella Bosano, l’assessore alla cultura del comune di San Benedetto, Lina Lazzari; negli interventi iniziali, tra cui quello della Dirigente Scolastica Stefania Marini, sono stati richiamati i valori legati al 25 Aprile e le figure di alcuni intellettuali come Rousseau e soprattutto Piero Calamandrei, che, nel suo celebre discorso del 1955, definisce la Costituzione “un testamento, un testamento di centomila morti. Se voi volete andare in pellegrinaggio, nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano, per riscattare la libertà e la dignità: andate lì, o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione”.
Partendo proprio dai valori costituzionali, ed in particolare dalle libertà che il testo sancisce “senza stabilire programmaticamente una gerarchia delle stesse” il professor Di Salvatore ha condotto la platea a riflettere sul futuro dell’Europa, chiamata a diventare “un’istituzione politica e non solo a rimanere un’alleanza economica o militare”. Da qui la proposta che ogni Stato ceda la propria sovranità affinché sorga un organismo europeo che, forte di una carta costituzionale adeguata, sia capace di confrontarsi con scenari sempre più complessi, senza rischiare, come sta avvenendo nell’attuale conflitto tra Russia e Ucraina, di rimanere schiacciata tra Usa ed ex Urss. E se alle aspettative di un’Europa più unita emerse nel 1989 dopo la caduta del Muro, sono seguite profonda sfiducia e disillusione per la crisi economica del 2008, oggi – la tesi del docente – è ancora più importante riscrivere le ‘regole del gioco’ per consegnare alle generazioni future non un territorio frammentato e debole a livello politico, economico e militare, ma un organismo che, fondato sui valori del passato, dia prospettive di nuova speranza.
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