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Ucraina. Leader delle Chiese cristiane: “Possa il canto della Resurrezione essere oggi la nostra speranza di pace”

(Foto ANSA/SIR)

M. Chiara Biagioni

Pasqua di sangue. Pasqua di dolore. Nonostante i ripetuti appelli dei leader mondiali e religiosi per una “tregua pasquale”, l’Ucraina ha vissuto giorni “santi” di assedio, allarmi e attacchi continui. Dall’inferno di Mariupol dove sono ancora intrappolati donne e bambini nei sotterranei dell’acciaieria di Azovstal, fino all’attacco missilistico di ieri, sabato 23 aprile, sulla città di Odessa dove un bilancio ancora provvisorio porta a 8 il numero delle vittime tra cui un bimbo di soli tre mesi. La notte del 24 aprile è trascorsa relativamente tranquilla in molte regioni dell’Ucraina. Tuttavia, si sono sentite esplosioni in diverse oblast e sono continuati i bombardamenti nemici. Lo riferisce la Pravda ucraina con riferimento ai dati comunicati dai capi delle regioni alle 8 di mattina del 24 aprile. Nella notte, le truppe russe hanno continuato a bombardare Kharkiv e Mykolayiv, i combattimenti sono continuati nelle regioni di Luhansk e Kherson. A Mariupol la popolazione civile è ancora in attesa di un corridoio verde mentre la regione di Kherson è sull’orlo di una catastrofe umanitaria. Avevano 14 e 5 anni le ultime due piccole vittime ucraine. Sono rimaste uccise a Donetsk dove la loro casa è stata distrutta durante i combattimenti tra russi e ucraini.

In questo contesto di pericolo e sangue, i cristiani – ortodossi e greco-cattolici – celebrano la Pasqua secondo il calendario giuliano. Sono passati 60 giorni, due mesi da quando il 24 febbraio scorso la Russia di Putin ha invaso l’Ucraina. Gli auguri tristi e di speranza arrivano anche dal presidente Volodymyr Zelensky. “A Pasqua – ha detto il capo dello Stato -, chiediamo a Dio la grazia di realizzare il nostro sogno più grande: il giorno in cui una grande pace arriverà in Ucraina”. E dal Fanar, sede del Patriarcato ecumenico, prendendo la parola alla veglia pasquale, il pensiero del Patriarca Bartolomeo “corre stasera all’Ucraina martire e a tutti gli angoli della terra, dove prevalgono la violenza e il crollo della dignità umana”. Il Patriarca prega per “la pace dei popoli, di cui l’umanità ha così disperatamente bisogno” e torna di nuovo a chiedere nel giorno di Pasqua di “aprire corridoi umanitari, passaggi sicuri verso aree veramente sicure, per le migliaia intrappolate a Mariupol, i civili, tra cui i feriti, gli anziani, le donne e molti bambini. Lo stesso vale per tutte le altre regioni dell’Ucraina, dove si svolge un’indescrivibile tragedia umana.Questa sera, in questa notte benedetta, invochiamo ancora una volta la fine immediata della guerra fratricida, che, come ogni guerra, lede la dignità umana ed è una violazione del comandamento di Gesù dell’amore per il prossimo”.

Come per la pandemia, ora con la minaccia della guerra, la Chiesa greco-cattolica ucraina ha organizzato anche quest’anno trasmissioni online per i servizi liturgici così da dare alle persone la possibilità di celebrare la Pasqua in caso di impossibilità di recarsi fisicamente nelle loro chiese. La gente ha paura. Le chiese sono presidiate dalle forze dell’ordine ma la possibilità di un attacco terrorizza. “Cristo cammina attraverso le nostre porte chiuse di paura, incertezza, persino attraverso il nostro dolore e la nostra sofferenza”, assicura il Capo della chiesa greco-cattolica, Sviatoslav Shevchuk ,nel suo messaggio pasquale. “Sta attraversando la tragedia della sofferenza e tutti i pericoli della guerra. E ci porta la sua gioia celeste per dare all’Ucraina, al suo popolo, a ciascuno di noi la sua pace”.“Auguro a tutti voi, a coloro che sono lontani e vicini da casa, coloro che oggi stanno difendendo l’Ucraina in prima linea in trincea e coloro che si trovano nei rifugi sotto il fuoco nemico. Vi auguro tutta la forza del Risorto e la luce che viene oggi dalla tomba vuota. Buona Pasqua! Buona gioia! Possa il canto della Resurrezione di Cristo ispirare l’Ucraina oggi ed essere la nostra speranza. Cristo è risorto! Egli è davvero risorto!”.

La gioia della Pasqua risuona oggi anche nelle chiese ortodosse dell’Ucraina. “Auguri di Pasqua a tutti coloro che credono in Cristo risorto e a tutti gli ucraini del mondo!”, dice il metropolita di Kiev e di tutta l’Ucraina Epifanio. “Nonostante il dolore e la sofferenza, la distruzione e il dolore che la guerra ha portato a casa nostra, nulla può togliere la gioia comune che la Resurrezione di Cristo ci porta oggi nell’oscurità della notte e all’alba di un nuovo giorno nella nuova Ucraina . Di cuore in cuore condividiamo questa gioia, la moltiplichiamo, annunciando la grande vittoria sul peccato, sul male e sulla morte, perché veramente Cristo è risorto!”. E nel suo messaggio pasquale, il metropolita Onufriy, capo della chiesa ortodossa ucraina legata al Patriarcato di Mosca ha detto: “Colui che vive secondo le alleanze di Dio protegge non solo se stesso dalla distruzione, ma anche il mondo che lo circonda. Pertanto, cerchiamo di vivere in modo da essere i guardiani del mondo, non i suoi distruttori”.

Pasqua a Mosca e negli Stati Uniti. Ieri sera il presidente russo Vladimir Putin ha preso parte alla veglia pasquale nella cattedrale del Cristo Salvatore a Mosca. Le immagini televisive hanno mostrato il capo del Cremlino durante la cerimonia, celebrata dal patriarca della Chiesa ortodossa russa Kirill. Il presidente americano Joe Biden e la first lady Jill hanno inviato gli auguri di Pasqua alla comunità cristiana ortodossa con un chiaro riferimento all’Ucraina. “Preghiamo per tutti coloro che stanno soffrendo a causa della brutalità della guerra e della persecuzione. Piangiamo con tutti coloro che hanno perso i loro cari o che temono per la loro sicurezza”, si legge nel loro comunicato

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